Beata ingratitudine – Ferrari F40

Non tutte le vetture sono uguali, ci sono quelle che hanno fatto la storia per via della loro bellezza, altre per via del progettista che l’ha realizzata, altre ancora per le prestazioni mozzafiato.

Fascino, tecnica e bellezza trovano un connubio perfetto nella Ferrari F40, una delle sportive più belle di sempre, forse la prima vera supercar.

Questo esemplare nasconde qualcosa di particolare, un fascino tutto suo che garantisce un valore aggiunto; questo perché la sua storia è altrettanto particolare. Alain Prost è uno dei piloti più forti che la Formula 1 abbia mai avuto:

“Senza arrivare a quello che credo sia il mio limite, io dico sempre che l’ideale sarebbe conquistare la pole con il minimo sforzo, vincere la gara con la velocità minima possibile.”

Era così l’Alain Prost pilota, “il professore”, soprannominato così per il suo approccio intelligente alle corse.


Il risultato si traduce in 51 vittorie e 4 titoli mondiali. Parte integrante della sua carriera è stata la famigerata rivalità con Ayrton Senna, fatta di duelli e sorpassi, di scorrettezze varie, ma anche e soprattutto di un profondo rispetto.

Alla fine del 1989 il francese decide di accettare la proposta della Scuderia Ferrari, un ingaggio superiore alla media per Alain, ulteriormente rafforzato da questa vettura che la Scuderia italiana gli concede, questa F40 infatti è appartenuta al francese. Il sogno di molti, acquistare una vettura del genere, che bello sarebbe stato per tutti gli appassionati guidare l’auto più desiderata e veloce del mondo. Un privilegio per pochi, visti anche il ridottissimo numero di esemplari esistenti al mondo.

Identificata dal numero di telaio ZFFGJ34B000083249, completa di tutte le brochure di presentazione che danno ancora più fascino a questa creatura, ma contraddistinta da un’altro fattore non trascurabile. Alain infatti in una recente intervista ha ammesso di non aver mai utilizzato la vettura, ma anzi di averla venduta poco dopo averla ricevuta. In sostanza tutto l’opposto di quanto avrebbe fatto qualsiasi altro appassionato, me compreso.



Prima di vendere la vettura ad un facoltoso collezionista di nome Graham de Zille, Alain firmò il tetto della vettura e la rese ancora più unica, “Nell’arte della ferocia abilmente controllata, la F40 non conosce rivali”. Andrew Frankel provando questa vettura insieme ad altre Ferrari le da un giudizio unico nel suo genere, tale era l’ammirazione ed il fascino di questa vettura, a cui l’indimenticabile ing. Nicola Materazzi si dedicò amorevolmente.



Dopo aver cambiato diversi proprietari, che hanno usato poco o nulla la vettura, nel 2016 arriva la certificazione Ferrari Classiche, che ne attesta la corretta integrità in tutto il suo complesso.

Ora ecco un ulteriore passo: la vettura, impreziosita dai bagagli Schedoni di innata bellezza, verrà battuta all’asta da Sotheby’s, la cifra di partenza si attesta intorno ai 3 milioni di euro.


Un mito senza tempo.

Scritto da Alessandro Rossi

Foto: Courtesy of RM Sotheby’s

 

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