FORMULA 1, Monaco GP: la pioggia spezza la “noia” del Principato.

La vera protagonista di Monaco è stata la pioggia, sì perchè senza di essa non avremmo visto grandi movimenti, anzi come quasi scontato il classico gruppo senza nessuna possibilità di attaccare e sorpassare in una noiosa processione.

Montecarlo oramai anche per le categorie inferiori è una passerella senz’anima, chi parte in pole riesce a primeggiare, non ci sono mezze misure.

Vince Max, cala il poker stagionale l’olandese sulla pista monegasca, ormai Redbull sta cementando questo nuovo ciclo tecnico e sembra veramente inarrestabile.

Speravamo che la strategia di Alonso di partire con gomma hard potesse consentirgli di attaccare Verstappen sul passo gara e nella gestione pneumatici, ma si è verificato l’esatto opposto, con il Campione in carica ad allungare e gestire le medie come meglio credeva, senza alcuna preoccupazione, prendendosi anche qualche rischio di metterla a muro.

Insomma, avendo tutto questo gran potenziale Redbull è in grado di fare quello che vuole, una monoposto che nelle mani di Verstappen è in grado di essere perfetta in qualsiasi condizione: asciutto caldo, asciutto freddo, bagnato, misto, il miglior pacchetto in pista, e quando le cose sono cosi è difficile attendersi risultati differenti.

Un weekend fallimentare per Perez, al momento l’unico diretto interessato alla lotta per il titolo piloti, un gravissimo errore in Q1 gli è costato caro, gettando al vento qualsiasi ambizione di raccolgiere punti in questo fine settimana e vedendosi avvicinato nel Mondiale dallo specialista in podi di casa AstonMartin.

Ferrari con Leclerc che esce nuovamente sconfitta da Monaco: prima l’errore nelle Qualifiche con la colposa incompresione muretto-pilota: sotto il tunne arrivava lanciato Norris, ma lo stesso Charles cosa ci faceva in traiettoria a velocità turistica? Colpe? 50 e 50, con conseguente penalizzazione di 3 posizioni in griglia che relegano il ferrarista di casa a passare da un’ottima P3 ad una P6 che a Montecarlo equivale a partire quasi nelle retrovie senza opzioni di cose belle.

Poi domenica il ritardo della chiamate ai box nel momento cruciale della gara, quando la pista cominciava ad essere bagnata; un giro in più costato dolenti posizioni. Di per sè non sarebbe neanche un errore grave, si voleva aspettare che la pioggia cessasse, cercando di sfruttare l’occasione per stare davanti agli altri. 

Ma il problema in Casa Maranello è il ripetersi di errori di valutazione, di mancanza d’iniziativa, di azzardare prima degli altri: cosa sarebbe accaduto se al momento delle prime gocce Sainz fosse rientrato al 52° giro?

In Ferrari c’è bisogno di fiducia, ma soprattutto velocità di reazione, di cambiare la direzione degli eventi da sfavorevoli a favorevoli, ove semplicemente possibile. Ma ultimamente gli inciampi non si contano più in Ferrari

Barcellona sarà il primo banco di prova del lavoro svolto in fabbrica per aggiornare la SF23, si prevedono diverse novità sulle rosse per cercare di ridare stabilità ad una vettura che la passata stagione era nettamente più forte.

Gran gara ma gran fine settimana per Ocon, qualificatosi 4° sabato ed abile a mantenere un ottimo ritmo per tutto il Gran Premio: nelle fasi iniziali fa da tappo lasciando scappar via Alonso e Verstappen, ma nel momento cruciale dal 31° giro in poi abbassa i suoi tempi e riesce a mantenere la propria posizione davanti ad Hamilton.

Veniamo a Mercedes: prima gara con il pacchetto nuovo, il varo della “vera” W14 in Costa Azzurra c’è stato ma non chiamiamola versione B, poichè la W14 d’inizio stagione come abbiamo sempre detto era più una W13 modificata per cercare di eliminare delle variabili al fine di analizzare meglio il comportamento in pista.

Hamilton che aveva richiesto un setup differente per cercare di premiare il secondo e terzo settore e cercare di ottenere qualche decimo di vantaggio su AstonMartin e Ferrari.

È Il primo della Top 10 a rientrare per il cambio gomme con l’obbiettivo di effettuare un undercut sia su Sainz che su Ocon, mostrando un gran passo su gomma Hard sopratutto nello stint centrale (prima della pioggia); una W14 che sembra dalle prime impressioni migliorata, ma i giudizi sulla bontà degli aggiornamenti andranno ricavati durante e dopo il weekend di Barcellona.

Gara molto solida del duo Mercedes fino al momento delle gomme intermedie, quando Russell ha sprecato una gran occasione per portare a casa un podio finendo lungo al Mirabeau-Curva 5, perdendo cosi la posizione sul compagno di squadra, sanzionato altresì anche con 5 secondi di penalità per una manovra rischiosa cercando di rientrare in pista, e venendo colpito da Perez.

Particolare da sottolineare  la non apparizione di alcuna Virtual o  Safety Car che avrebbero potuto alterare il risultato in pista.

Prossimo fine settimana finalmente si andrà su un tracciato classico;  Montmelo pista tosta, front limited, tante curve in appoggio, tanta necessità di carico aerodinamico, tutti i team la conoscono bene e sanno come comportarsi e come affrontare il tracciato iberico rinnovato in diversi punti. 

Ma soprattutto si ritorna alla configurazione originale senza la lenta chicane prima dell’ultima curva.

Sarà un weekend atteso da tutti, diverse squadre porteranno aggiornamenti e sarà il primo banco di prova della direzione tecnica da prendere ed eventualmente mantenere per il futuro.

Scritto da Fulvio Vigilante

Foto:  ©HasanBratic

 

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