L’opinione del Sig. Rossi: Verstappen al Max in casa.

Max Verstappen vince il Gran Premio di casa con una prestazione pazzesca, la sua RedBull lo asseconda sempre di più regolando gli avversari con distacchi in classifica sempre più ampi. Il Campione del Mondo in carica fa festa con le bollicine “Ferrari” sfruttando un passo nettamente superiore. Mercedes continua la netta risalita con entrambi i piloti, a tratti con un passo molto interessante. Male, anzi malissimo la gara delle rosse di Maranello, Leclerc comunque ci mette molto del suo per agguantare il gradino più basso del podio.

La gara parte senza particolari intoppi l’olandese che chiude bene la rossa a Leclerc in partenza, dietro di loro c’è subito bagarre tra Carlos Sainz e Lewis Hamilton, l’inglese prova a sorpassare in curva 1 lo spagnolo ed i due si toccano leggermente senza danni.

La battaglia per il duo di testa dura solo un paio di giri, Verstappen esce subito dalla zona DRS di Leclerc e detta il ritmo, con Sainz che deve preoccuparsi più di tenere a bada la Mercedes di Lewis che a tentare l’aggancio con quelli davanti.

La gara scorre dimostrando un passo della RedBull nettamente superiore su ogni tipo di mescola montata durante i pitstop; a sorprendere in negativo è la Ferrari, mai in lotta per la vittoria, non c’è passo, le rosse tendono a scivolare molto al posteriore con un anomalo degrado termico.

Inoltre da 3 gare a questa parte la F1-75 pare più difficile da guidare e da mettere a punto, tutti aspetti che erano la forza globale di questa vettura. Come se non bastasse, sulle piste a basso-medio carico, durante la stagione abbiamo visto una monoposto in grado di portare una grande velocità in più rispetto ai rivali di percorrenza in curva, con una trazione in uscita che le permetteva, al netto dei problemi di affidabilità non trascurabili, di essere il riferimento tecnico della stagione 2022.

Ora vediamo una monoposto nettamente diversa, la prestazione assoluta non è più la punta di diamante. Al netto degli errori di strategia/setup in Ungheria, dal Gran Premio del Belgio abbiamo constatato un netto cambio di passo della vettura italiana, forse 2 gare non bastano, ma può essere accaduto che la normativa DT39 introdotta a Spa-Francoschamps abbia inciso fortemente sulle prestazioni delle Ferrari, al contrario delle dichiarazioni di Mattia Binotto che escludevano categoricamente questa eventualità.

Squadra vittima anche dell’ennesimo errore ai box sulla vettura di Sainz, uno  pneumatico montato con ritardo perché non si trovava nella sua giusta posizione, ha trasformato il pitstop dello spagnolo in un calvario, 12 lunghi interminabili secondi.

Tutto da rivedere in casa del Cavallino Rampante: strategie, race team, quadro tecnico, c’è molto da lavorare su ogni fronte, ormai in chiave 2023.

Al di là di questo va sottolineato il grande lavoro di RedBull, che porta aggiornamenti costanti e mirati gara per gara, ma sono dell’idea che il team di Milton Keynes abbia imparato sempre di più a capire i setup giusti da utilizzare, sfruttando di per sé un pacchetto della vettura già ottimale.

Perfezionare è stata la parola d’ordine più importante per un team abituato a vincere, dando a Max Verstappen una vettura che gli calza a pennello e che fa tutto quello che il campione olandese gli chiede.

Unica nota negativa il Gp di Sergio Perez, mai in gara, con prestazioni completamente diverse e lontane rispetto al suo compagno di squadra. Le cose sono due: o Max Verstappen è il valore aggiunto di questa squadra, oppure è accaduto quello che pensavo, dopo qualche gara, con le gerarchie già decise il team austriaco ha indirizzato lo sviluppo per Verstappen.

Comportamento naturale visto che si è dimostrato via via il maggior candidato al titolo, Perez forse non ama quel tipo di impostazione data alla sua vettura ma che calza benissimo a Max; troppo grande la differenza di prestazione tra i due, soprattutto poiché il messicano ambiva al titolo.

Ulteriore passo in avanti a livello di prestazioni da parte della Mercedes, non abbastanza veloce a livello di prestazione assoluta come la RedBull, il team di Brackley ha optato per una strategia differente rispetto agli avversari, partire con pneumatici a mescola media provando il più possibile ad estendere lo stint.

Il grande vantaggio cercato era avere una maggiore flessibilità strategica monitorando la situazione della gara, al variare di molteplici fattori. La squadra teutonica ha dimostrato coraggio, azzardato, con tanta voglia di vincere cercando un risultato ad inizio anno insperato.

Azzeccata la chiave di lettura che Bono ed i sui hanno dato alla gara, al primo Pit montano a Lewis pneumatici a mescola dura, non considerati da Pirelli in una proiezione di gara normale; mossa risultata poi efficiente visto il passo estremamente veloce delle due frecce d’argento, passo in linea se non superiore a Ferrari per buona parte del Gran Premio.

Gestione della vettura completamente diversa rispetto ad inizio Campionato, centrando il loro chiaro obiettivo di ottimizzare il bilanciamento dell’assetto per entrare e rimanere il più possibile nella finestra di funzionamento degli pneumatici: risultato poi raggiunto il più delle volte in circuiti a carico medio-alto, mettendo in pista una monoposto sempre più competitiva.

Per la prima volta in lotta per la vittoria finale, la domenica olandese delle Mercedes viene “macchiata” dai 2 ingressi di Virtual e Safety Car, provocate da Yuki Tusnoda in entrambi i casi. In regime di virtual Verstappen si ferma montando pneumatici hard, medie invece per Lewis.

L’inglese inizia a recuperare in media circa mezzo secondo al giro sul Campione del Mondo, il distacco da recuperare per l’olandese è di 12 secondi in 20 giri, tutto sembra possibile, ma la successiva Safety Car cambia ancora lo scenario della corsa.

Hamilton non entra ai box per montare pneumatici nuovi, Max lo fa calzando le soft e al restart brucia sul rettilineo di partenza il rivale britannico. Forse con un nuovo set di pneumatici Hamilton avrebbe potuto attaccare al primo giro disponibile Verstappen, ma non sono sicuro che sarebbe bastato, il passo di Max era superiore a tutti anche in questa gara.

Il sette volte Campione del Mondo viene sopravanzato anche da George Russell che chiude la contesa in un’ottima seconda posizione. Terzo, desolato all’arrivo, chiude Charles Leclerc con la prima delle Ferrari.

In quarta posizione vede la bandiera a scacchi Lewis Hamilton, frustrato per non aver potuto almeno centrare un podio che pareva realistico, mentre Perez firma un’anonima quinta piazza, mai in grado di lottare per il vertice.

Quando il proprio compagno di squadra mette in bacheca il trionfo numero 10 della stagione davanti al festante pubblico di casa, inanellando la quarta vittoria di fila in un Mondiale praticamente chiuso.

Sesta posizione per Fernando Alonso con un passo sempre più costante ed una presstazione al solito gagliarda; bella gara di Lando Norris, P7 per l’inglese che lo ha visto raccogliere punti preziosi per permettere a McLaren di essere vicina, pur perdendo lunghezze, con Alpine per la lotta in classifica costruttori.

In ottava posizione chiude Carlos Sainz; lo spagnolo ne ha viste di tutte i colori a Zandvoort, un contatto al via gli ha rovinato leggermente il bordo del fondo, effettua un sorpasso in regime di bandiere gialle e viene di conseguenza penalizzato.

Arriva ai box e manca un pneumatico, per finire rischia di toccarsi col connazionale Alonso lasciando la piazzola di sosta: urge un reset generale e dimenticare al più presto un’annata che rischia di chiudersi in malo modo, con una Mercedes in rimonta.

Alpine raccoglie punti anche con Ocon, nono, chiude la Top 10 Lance Stroll con una Aston Martin in leggera ripresa.

Tra pochi giorni via al fine settimana del Gran Premio d’Italia in quel di Monza; tanta l’attesa in occasione della festa per i 100 anni del circuito brianzolo che sarà nuovamente pieno e tinto di rosso, per chiudere si spera al meglio la “stagione” europea 2022.

Scritto da Alessandro Rossi

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