Il venerdi di Singapore, valutazioni tecniche.

Eccoci giunti, finalmente aggiungerei, al Gran Premio di Singapore che dopo 2 anni di assenza dal calendario ritorna mantenendo il suo fascino “by night”, ricco di luci e spettacolo.

Il circuito di Marina Bay è conosciuto per portare i piloti al limite soprattutto in qualifica, a pochi centimetri dai muretti che contornano lo snodarsi del tracciato asiatico, cercando sempre di trovare il limite, non a caso molto spesso paragonato a Monaco.

Completato il venerdì di prove libere, analizziamo quanto visto in pista.

Partendo dal punto di vista tecnico, l’asfalto di Singapore è una variabile da tenere molto in considerazione, perché a causa di esso la FIA è stata costretta a modificare il valore minimo imposto dalla TD039 (norma introdotta in Belgio).

In precedenza ra previsto che su una distanza di 100 km non si dovesse superare il valore medio di 10 J/kg; il problema è che con gli avvallamenti di Singapore (simili a quelli di Austin) si potrebbero raggiungere picchi che farebbero alzare la media.

Quindi per le ultime sei gare della stagione la FIA ha affermato che per qualsiasi valore che superi un’accelerazione di 7G, questo non verrà calcolato nella media.

Possibile che questa modifica venga sfruttata da alcune squadre nelle prossime gare, e magari porterà alla luce scenari inediti con cui la Federazione avrà a che fare, mentre sta esplodendo l’affaire budget cap.

Tornando alle libere del venerdì, si è vista una Ferrari molto competitiva sul giro secco, concretizzata nella seconda sessione da una doppietta rossa.

Attività in pista in Fp2

La F1-75 si è dimostrata molto forte come trazione in uscita dalle curve lente e nei brevi allunghi che li seguivano.

RedBull invece si è nascosta maggiormente, complice qualche fastidio su entrambe le monoposto e facendo pochissimi giri nella seconda sessione di libere. La RB18 è stata tuttavia la più veloce nel rettilineo principale e nell’ultimo tratto del secondo allungo, che poi termina con una violenta staccata.

Dettagli tech sulla RB18

Anche Mercedes si è dimostrata molto forte nella simulazione di qualifica, fondamentale a Marina Bay; inoltre, probabilmente grazie ad una mappatura più spinta, è stata la più veloce nello speed trap.

Mercedes in Fp1 ha portato avanti anche loro un ulteriore lavoro di analisi sulle flessioni e l’altezza del fondo

Abbiamo osservato molte modifiche di set-up anche molto importanti, come sulla vettura di Leclerc che a causa di modifiche alla geometria di sospensioni, altezza da terra e camber, è stato costretto a saltare buona parte delle seconde libere.

Altrettanto RedBull che ha provato diverse soluzioni di assetto. Molto strano vedere così tante modifiche in un venerdì, rispetto alla preparazione dei team che siamo abituati a vedere su piste su cui si è già corso senza interruzione.

Scritto da Alessio Garofoli

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