Indycar Recap: Detroit GP.

L’ultimo GP di Detroit corso nella scenografica località di Belle Isle ha visto il trionfo di Will Power, scatenato nella prima parte di gara nel rimontare dal 16° posto sfruttando la maggior resistenza delle gomme dure.

Power ed il Team Penske hanno deciso di utilizzare la mescola morbida, molto delicata, solo nell’ultimo stint e, nonostante il recupero di Rossi, la strategia è andata a buon fine. Per Power questa è la 41esima vittoria in carriera, arrivata nella stessa pista in cui un anno fa venne beffato in Gara 1 causa un problema tecnico occorso dopo la bandiera rossa.


Come anticipato, a seguire Power sotto la bandiera a scacchi è stato Alexander Rossi, scattato dall’11° posto con gomme morbide ma passato alla mescola dura al 4° passaggio.

Il cambio di strategia ha sì permesso a Rossi di disporre di una macchina più leggera nei primi giri ma, dall’altra parte, ha costretto il futuro pilota della McLaren SP ad effettuare un pit stop in più rispetto a chi ha scelto lo pneumatico duro in partenza.

Nonostante la mancata vittoria Rossi può essere felice considerando che il podio mancava da Portland 2021.


Il 3° posto porta la firma di Scott Dixon, partito 9°, arrivato a soli 7 secondi dal vincitore del Gran Premio. Anche il pilota Ganassi è partito con le gomme dure ma, a differenza di Power, ha deciso di montare le morbide per il secondo stint di gara soffrendo un alto degrado dopo circa 10 giri.

La stessa strategia è stata seguita da Alex Palou, 6° sotto la bandiera a scacchi dopo essere partito 18° ed aver cambiato il differenziale al termine delle qualifiche del sabato.

A proposito di qualifiche, Josef Newgarden – poleman a Detroit – non è riuscito a battere i piloti partiti con gomme dure e si è dovuto accontentare del 4° posto.

Il portacolori del Team Penske è stato comunque il migliore tra coloro che hanno iniziato la corsa con le morbide e ha preceduto di soli 6 decimi Pato O’Ward, quinto sul traguardo davanti al già citato Alex Palou.

Marcus Ericsson, vincitore della Indy500, non è andato oltre il 7° posto precedendo Colton Herta, Simon Pagenaud e Felix Rosenqvist. Quest’ultimo ha corso una buona gara risalendo dall’ultima posizione dopo esser stato penalizzato nella Q1 del sabato.

Appena oltre la Top10 troviamo David Malukas, il miglior rookie del GP di Detroit. Il portacolori Coyne-HMD è partito 6° ma, così come per il compagno Sato (13°), i problemi nella gestione del degrado delle gomme morbide si sono fatti sentire ed entrambi hanno perso subito terreno.

Tra i delusi del GP a Belle Isle annoveriamo Rinus VeeKay, solo 16° poiché finito contro le barriere in curva 6 nel giro finale mentre occupava il 10° posto (unica caution della gara); Romain Grosjean (17°), mai della partita e Scott McLaughlin, autore di un errore alla curva 3 e solamente 19° sotto la bandiera a scacchi.

Poteva essere formidabile la gara di Kyle Kirkwood, vincitore nell’IMSA GTD sabato sera, ma un contatto con il muro avvenuto appena effettuata l’ultima sosta ha piegato un braccetto della sospensione posteriore sinistra ed ha costretto al ritiro il rookie di casa Foyt.

Stesso problema per Graham Rahal, appoggiatosi contro le barriere di curva 2 all’inizio del 3° giro. Molta sfortuna per Hélio Castroneves, in lotta per un piazzamento in Top5 fino a quando un problema tecnico ha fermato la corsa del pilota brasiliano.

Archiviato il GP di Detroit, 7° round, la classifica vede Will Power balzare al comando con 255 punti, 3 in più di Marcus Ericsson. Pato O’Ward raggiunge quota 243 punti ed arriverà a Road America con uno svantaggio di 12 lunghezze.

Alex Palou esce da Detroit con il 4° posto e 241 punti tra le mani mentre Josef Newgarden occupa la 5^ posizione con 208 punti all’attivo. Il podio di Belle Isle permette sia a Dixon che a Rossi di non perdere troppo terreno rispetto alla parte alta della classifica: i due andranno verso il prossimo round con un ritardo di 53 e 74 punti rispettivamente.

Scritto da Matteo Pittaccio

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