Indycar Recap: SonsioGp, Road America.

Obiettivo raggiunto per Josef Newgarden, entrato per la terza volta in stagione in Victory Lane aggiudicandosi il GP di Road America. Il pilota Penske, partito secondo, ha approfittato di un primo pit stop lento di Alexander Rossi per cogliere la leadership e mantenerla fino alla bandiera a scacchi, tra l’altro gestendo perfettamente le cautions degli ultimi giri causate da O’Ward (problema tecnico) e Castroneves (testacoda nella prima ripartenza).

Con questa vittoria Newgarden si rilancia dopo un mese di maggio alquanto complicato e, per di più, guadagna 1 milione di dollari per aver vinto nelle tre tipologie di piste: ovali (Texas), cittadini (Long Beach) e stradali ( Road America). La cifra verrà devoluta in beneficenza.

Seconda piazza per Marcus Ericsson, partito quarto ed autore di un grande sorpasso su Alexander Rossi nella ripartenza finale quando mancavano soli tre giri alla bandiera a scacchi.

Lo stesso Rossi si è anche dovuto difendere dagli attacchi decisi ed aggressivi di Romain Grosjean e Colton Herta, compagni di squadra arrivati appena dietro al #27 dopo aver regalato uno spettacolo unico.

Romain Grosjean Andretti.

A proposito di Herta, il portacolori di Andretti Autosport è partito undicesimo dopo aver scontato 6 posizioni di penalità causa la sostituzione del motore, siccome Honda non è riuscita a recuperare l’unità coinvolta nell’incidente occorso nel Carb Day della Indy500.

Scattato dall’undicesima posizione, Herta ha recuperato terreno sin dai primi giri infilandosi nella Top5. Alla fine della corsa, privo di PushToPass, Herta ha dato il massimo per difendere la quinta posizione dagli attacchi di Rosenqvist.

Lo svedese, infatti, ha cercato l’incrocio alla curva Canada (12), ma Herta non ha mollato e ha tenuto la posizione. Dovendo alzare il gas, Rosenqvist è stato raggiunto da McLaughlin ed i 2 sono stati protagonisti di un arrivo al photofinish dopo il quale ha comunque prevalso Rosenqvist, sesto sotto la bandiera a scacchi.

Beffa per McLaughlin, anche se il neozelandese ritorna finalmente in Top10 dopo un periodo buio.

Ad osservare la battaglia finale tra Rosenqvist e McLaughlin è stato Graham Rahal, capace di rimontare dal ventiduesimo all’ottavo posto. Il pilota dell’Ohio ha copiato la strategia di Rosenqvist anticipando di qualche giro la prima sosta.

I due, liberi dal traffico, hanno così sfruttato la gomma nuova per recuperare secondi e quando tutti hanno svolto il primo pit stop si sono stabiliti in terza e quinta posizione.

Tuttavia, avendo anticipato la sosta, sia Rosenqvist sia Rahal sono stati costretti a gestire il carburante nella seconda parte di gara ma alla fine si sono difesi egregiamente nello stint centrale.

Recuperato il carburante necessario, Rahal ha così potuto spingere e ha chiuso il GP in ottava posizione davanti a Scott Dixon – mai competitivo nel weekend – e Christian Lundgaard, primo rookie in classifica e secondo pilota Rahal Letterman Lanigan Racing in Top10.

Gara brillante anche quella di Callum Ilott, alla prima corsa ad Elkhart Lake e tornato al volante della Dallara-Chevy Juncos dopo aver saltato il round di Detroit per via dell’infortunio rimediato ad Indianapolis. L’inglese, undicesimo, ha preceduto Simon Pagenaud, autore di un incredibile salvataggio alla curva Kink.

Quella in Wisconsin non è stata una gran domenica per Pato O’Ward, ritiratosi negli ultimi giri per un problema tecnico, Álex Palou e Will Power. Palou ha finito la sua corsa al terzo giro, quando Ericsson (compagno di team) ha tentato l’attacco alla curva 5 appoggiandosi sulla macchina del catalano.

Il contatto, seppur non pesante, ha danneggiato la sospensione anteriore sinistra di Palou, tornato in pista dopo 16 giri giusto per chiudere una corsa poi finita in ultima posizione.

Power, invece, è stato tamponato da Devlin DeFrancesco nel corso dell’ottavo giro, incidente causato dallo sconsiderato attacco dell’italo-canadese in prossimità di curva 5. Power è così finito contro il muro con l’ala anteriore danneggiata e, come se non bastasse, la stessa ala è finita sotto le ruote anteriori.

L’australiano si è quindi dovuto fermare in pista causando la caution, utile ai commissari per far ripartire Power in totale sicurezza. Negli ultimi giri, il pilota Penske si è vendicato dando una “sportellata” a DeFrancesco, finito largo in curva 1 subito dopo il contatto.

Scritto da Matteo Pittaccio

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