Indycar Toronto GP Dixon is Back

Al termine di un lungo digiuno durato 442 giorni Scott Dixon torna in Victory Lane vincendo il Gran Premio di Toronto, decima tappa della IndyCar 2022. Per il neozelandese si tratta della 52esima vittoria in carriera, dato che lo porta ad eguagliare i successi di Mario Andretti al secondo posto nelle classifica dedicata alle vittorie assolute ottenute nelle ruote scoperte americane. Un trionfo che si faceva attendere dal maggio 2021, quando Dixon vinceva la seconda gara in Texas per poi non collezionare altri successi fino alla gara appena terminata in quel di Toronto. Fondamentale la vittoria in terra canadese, per il morale ma anche per la classifica: grazie ai 50 punti Dixon sale al 4° posto a pari punti con Newgarden e con “sole” 44 lunghezze di ritardo da Marcus Ericsson, ancora leader della classifica piloti.



A chiudere la Honda Indy Toronto in seconda posizione troviamo Colton Herta, giunto sul traguardo con un gap di soli otto decimi. Il californiano di Andretti Autosport ha mantenuto il comando della corsa fino alla prima sosta, momento in cui Dixon e CGR hanno giocato la carta dell’undercut superando Herta, fermatosi un giro dopo. Da quel momento in poi il figlio d’arte ci ha provato in tutti i modi ma non è mai stato tanto vicino da poter provare un attacco.


A dirla tutta nel finale di gara gli specchietti di Herta sono stati oscurati dalla McLaren SP #7 di Felix Rosenqvist, partito 8° ed autore di una gara formidabile. Lo svedese ha cercato di passare Herta nei giri conclusivi ma si è dovuto accontentare di un comunque eccellente 3° posto, risultato che lo riporta sul podio dopo due anni di assenza. Da segnalare l’episodio che ha visto Rosenqvist coinvolto nel contatto con Alexander Rossi: i due sono arrivati insieme alla terza curva e nel momento in cui Rosenqvist è andato sul gas la sua McLaren si è intraversata colpendo la Dallara-Honda di Rossi, finito contro il muro e costretto al ritiro. La Direzione Gara ha definito il contatto come un classico incidente di gara e non ha penalizzato Rosenqvist.


Nel cittadino di Toronto le numerose caution hanno dato modo a molti piloti di recuperare parecchie posizioni. È questo il caso di Graham Rahal, che porta a casa il primo piazzamento in Top5 chiudendo il decimo round in 4^ posizione dopo aver iniziato la corsa al 14° posto. Rahal è stato tra i pochi ad aver scelto la gomma dura in partenza e, allungando il primo stint, ha guadagnato tante posizioni. Notevole l’aiuto arrivato da Daly e Johnson, anche loro in pista con le dure nella prima parte di gara. I due hanno tenuto dietro tutti i piloti dal terzo classificato in poi per circa 15 giri e questo ha permesso a Rahal di sfruttare la pista libera per imporre un passo più che ottimo. Tornato in pista dopo la sosta, Graham ha poi guadagnato ulteriori posizioni nel corso delle gara e ha terminato il GP in 4^ posizione davanti al leader Marcus Ericsson.

Ericsson consegna alla Svezia il secondo piazzamento in Top5 e, approfittando della gara storta di Power, allunga in classifica piloti portando il suo margine a 35 punti. La gara di Ericsson si è rivelata solida e regolare, anche se il 5° posto ha vacillato per qualche secondo nel momento in cui Álex Palou, partito 22°, ha cercato il sorpasso all’esterno di curva 3 e all’interno della 4. Le due monoposto si sono toccate ma fortunatamente non si sono verificati danni.

Lo stesso Palou si può definire soddisfatto avendo recuperato 16 posizioni. Il catalano ha effettuato il primo pit stop al 9° giro anticipando gli avversari e, grazie a ciò, ha guadagnato molti secondi. Le caution hanno permesso a Palou di pareggiare la strategia e negli ultimi giri il campione in carica ha semplicemente seguito Ericsson dopo che la squadra ha invitato i due compagni a congelare le posizioni per evitare rischi inutili.

Alle spalle di Palou troviamo Simon Pagenaud, settimo. Anche il francese si è esibito in un’ottima rimonta partita dal 18° posto. Dopo la terza caution Pagenaud ha vissuto un momento difficile causato dalla mancanza di temperatura nelle gomme dure ma il francese non si è dato per vinto ha ripreso le posizioni perse nelle prime curve. A proposito della terza caution: la bandiera gialla è stata necessaria poiché il cordolo di curva 1 ha perso un pezzo. Ciò ha obbligato la Direzione Gara a mandare in pista la Pace Car mentre i commissari di percorso hanno provato a riparare il cordolo.

Notevole l’8^ posizione di Christan Lundgaard, il primo esordiente in classifica. Il danese, partito 10°, ha corso una gara perfetta che ha visto il proprio picco di intensità nel sorpasso su Pagenaud nell’istante in cui la terza caution terminava. Lundgaard ha poi perso la posizione sul francese ma è comunque stato abile nel controllare un dignitoso 8° posto.


Tutt’altro volto in casa Penske, squadra decisamente delusa dall’esito del GP di Toronto. McLaughlin, 9°, ha occupato il 4° posto fino alla terza ripartenza, quando il neozelandese ha faticato a prendere ritmo e ha perso ben cinque posizioni. Newgarden, invece, è rimasto in zona podio fino al secondo pit stop, effettuato insieme a quasi tutti gli altri piloti. La sosta è stata disastrosa e Newgarden è uscito dalla Top10 salvo poi recuperare fino al 10° posto. Tanta la delusione, soprattutto perché Newgarden è stato raggiunto da Dixon in classifica e ha perso punti da Ericsson quando sembrava possibile accorciare le distanze. Chiudendo il capitolo Penske passiamo a Power, obbligato a cancellare in fretta il weekend di Toronto. L’australiano non ha mai avuto passo e ha sofferto un crollo verticale delle gomme morbide nel primo stint e un sottosterzo evidente con le dure durante la parte restante della gara. Chiudendo la gara al 15° posto Power ha regalato 15 punti ad Ericsson, ora in vantaggio di 35 lunghezze sull’australiano.

Anche le gare di O’Ward e Grosjean sono da dimenticare, entrambe caratterizzate da una mancanza di grip che ha reso inutili gli sforzi del messicano – 11° – e del francese, 15°. È soprattutto O’Ward a percepire un senso di frustrazione siccome il ritardo dal leader del campionato sale così a 75 punti, svantaggio accumulato a causa dei vari problemi sofferti nelle ultime tre gare.

In chiusura segnaliamo il ritiro di Takuma Sato, schiacciato contro il muro nella prima curva della giro iniziale. Fuori gara anche Dalton Kellett, costretto a chiudere in anticipo il GP di casa per la rottura del motore Chevrolet. Anche Kirkwood non ha visto la bandiera a scacchi avendo speronato Johnson in curva 9 al giro 60. Johnson è riuscito a ripartire mentre Kirkwood è sceso dalla propria macchina ed è rientrato nel paddock.

Archiviato l’appuntamento di Toronto ora l’IndyCar torna negli Stati Uniti per correre il double-header in Iowa, in programma nel weekend del 23-24 luglio.

Scritto da Matteo Pittaccio

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