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Juan Manuel Fangio

Juan Manuel Fangio

“Quando un’auto va bene ogni suo strumento si accorda in una sola armonia, il rumore diventa musica, il pilota come un direttore d’orchestra”

El chueco

Ci sono persone a cui l’esistenza affida un compito supremo e speciale, che per qualche singolare caso, finiscono per attraversare circostanze complesse ed epocali, senza venirne scalfiti.

Nella storia dell’automobilismo eroico un pilota che inquadra fedelmente questa realtà è senza dubbio Juan Manuel Fangio, che non ha solo collezionato una lunga ed esaltante teca piena zeppa di trofei, pole position e titoli mondiali, ma ha anche assistito al rincorrersi della storia, quella con la S maiuscola, dall’avvicendarsi di colpi e svolte, di regimi e di uomini, sollevando polvere e fiumi di benzina al cospetto di gerarchie e dittatori rivoluzionari. Tutto questo prendendo rischi incredibili al volante di vetture guidate in condizioni di “equilibrio precario”.

Fangio era un’italiano d’Argentina, figlio di una speranza coltivata ostinatamente per mesi, almeno quanto il lungo viaggio per mare. Nasce a Balcarce il 24 giugno 1911, dal padre, originario di Chieti, aveva ripreso un carattere implacabile, schietto e riservato. Appena adolescente comincia a lavorare in un’autofficina, apprezza la meccanica ed impara presto a guidare. Percorsi difficili quelli argentini, fango e strade dissestate la fanno da padrone, ma è lì che impara l’arte della guida. La sua carriera comincia negli anni ’30, gare in Sud America, le prime difficoltà, poi il talento sboccia e comincia a mietere successi finché la grande guerra non ferma tutto.

Sembrava tutto finito, una carriera spezzata, non molla, continua a vincere ma le gare in Argentina gli stanno strette.

Juan Manuel Fangio

 

Arriva in Europa nel ’49 prestandosi all’attenzione di molti, nel 1950 si disputa il primo campionato di Formula 1, Fangio è un pilota della Scuderia Ferrari e guida la gloriosa Alfa Romeo 158. Lotta per il campionato fino all’ultima gara ma arriva secondo alle spalle di Nino Farina.

Nel ’51 con la debuttante 159 vince il suo primo titolo mondiale, a 40 anni il suo sogno si realizza, è il pilota più forte del mondo.

A causa di un incidente sull’Autodromo Nazionale Monza la stagione successiva è dedicata al recupero per i postumi dell’incidente, torna nel ’53 arrivando secondo in campionato con la Maserati.

Dal ’54 al ’57 fa incetta di titoli, in tutto sono 5, un primato battuto solo 46 anni più tardi da un certo Michael Schumacher.

Juan Manuel ha pilotato per tutti i marchi più prestigiosi, dalla Ferrari alla Mercedes-Benz AG, l’Alfa Romeo e la Maserati. Ha tagliato per primo il traguardo per ben 24 volte in 52 gran premi, risultati incredibili confrontati con le difficoltà di allora. Muore a Buenos Aires il 17 luglio 1995.

“Ho sempre pensato che un’automobile non è un pezzo di ferro, ma è una creatura viva, che ha un cuore che batte, che gode, che soffre, che sta bene o sta male a seconda di come la tratti. E allora, se vuoi che stia bene e che soprattutto in pista ti dia tutto quello che le chiedi, deve conoscerla”.

Semplicemente Fangio

Scritto da Alessandro Rossi

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