La meccanica delle emozioni


24 Giugno 1910, con la registrazione della A.L.F.A. (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili) da parte del Cavalier Ugo Stella, nasce quella che oggi è conosciuta come Alfa Romeo.

112 anni di storia e passione, molte le auto che hanno rappresentato la casa del Portello, tutte contraddistinte da linee eterne, archetipo di modello sportivo. Vera icona, punto d’incontro nell’esaltazione della tecnologia, con soluzioni meccaniche applicate alle gare degne di nota.

Tante le storie del marchio del Biscione che possono essere raccontate, questa è legata al secondo conflitto mondiale.

Tutto ruota intorno alla 158, nata grazie alla mente di Gioacchino Colombo, egli cerca di costruire una vettura molto compatta, da quì il soprannome Alfetta.

Era un inedito 8 cilindri in linea 1,5 L. biblocco in lega leggera e canne in acciaio avvitate, distribuzione bi-albero e alimentazione con compressore volumetrico Roots. Il cambio è in blocco col differenziale sul ponte posteriore, un transaxle.

La potenza in prima battuta è di 195 CV, ma già nel 1939 sarebbe salita a 225 CV. La snella monoposto debutta alla Coppa Ciano del 1938 conquistando le prime due posizioni.

Seguirono numerose altre vittorie, ma 2 anni dopo tutto si ferma a causa del secondo conflitto mondiale; Alfa sapeva bene però cosa avesse tra le mani e non voleva assolutamente lasciarselo sfuggire.

Siamo a Milano, primi giorni del Luglio 1943, la città è occupata, saccheggi e sequestri sono all’ordine del giorno.

Nello storico Portello sono gelosamente conservate alcune 158, che rischiano di essere rubate diventando poi modello da studiare e capire.

Gli uomini della casa del Biscione capivano, sapevano che importanza avessero quelle vetture: così tecnici e dipendenti dell’Alfa Romeo decisero di farle sparire, e organizzarono di nascosto la fuga verso zone più sicure.

Tra alfisti si sparse la voce, in molti si offrirono volontari per ospitare questi gioielli della meccanica: tra essi c’era il pilota di motonautica Achille Castoldi, che nel 1940 aveva battuto un record mondiale di velocità con uno scafo che aveva la stessa unità motrice dell’ Alfa Romeo 158.

Ma durante lo spostamento qualcosa andò storto, intervenne una pattuglia della Wehrmacht che cercò di capire cosa stesse succedendo, naturalmente armati fino ai denti.

In questa situazione assolutamente spiacevole il collaudatore Pietro Bonini fece la differenza. Essendo svizzero e parlando un perfetto tedesco cercò un dialogo con le forze armate, sventolando un lasciapassare riuscendo a salvare la situazione.

I camion a questo punto si diressero verso una destinazione meno pericolosa, le 158 vennero portate in officine e fattorie, nascoste nelle legnaie e coperte da tanta passione.

Al ritorno alle competizioni, Nino Farina si aggiudicò la prima gara di Formula 1 della storia: era il 13 Maggio 1950.

Tutto il resto è storia.

Alfa Romeo CanadaGP 2022 F1 Hasan Bratic

Scritto da Alessandro Rossi

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