L’analisi di un frenetico GP del Brasile.

Il cerchio si è chiuso.

Mercedes è riuscita a vincere il suo primo Gp della stagione, weekend di dominio assoluto per il team britannico con Pole nella Sprint Race di sabato gestita poi alla perfezione da Russell ieri nel centrare il primo successo in carriera nella massima serie.

Gara che mostrato una prestazione senza precedenti della W13: un’ottima gestione delle gomme nelle diverse mescole a disposizione, soft e media, ed un ottimo bilanciamento hanno consentito a Mercedes di centrare un importantissima doppietta ai fini della classifica costruttori, dove ha dimezzato lo svantaggio dalla Ferrari.

Fine settimana negativo per Redbull, che interrompe la sua striscia di podi consecutivi dopo 19 gare; ad Interlagos non ha mai trovato la finestra operativa giusta, mai in forma in questo penultimo appuntamento iridato.

Ma soprattutto è apparsa una vettura difficile da far lavorare al meglio soprattutto domenica, con temperature che sulla carta avrebbero dovuto favorire i neo Campioni del Mondo.

Per la Scuderia di Maranello un weekend iniziato con una qualifica disastrosa per Leclerc e con la penalità a Sainz per la sostituzione del motore endotermico (ICE).

Ottimo recupero per il cavallino nonostante l’incidente di Charles con Norris dopo pochi giri, e gara praticamente da ricominciare per lui.

Inizio di contesa complicato anche per lo spagnolo, con un primo pitstop anticipato causato da un pezzo di plastica finito nella brake duct posteriore destra che ha ostruito parzialmente il condotto provocando un principio d’incendio e parecchio fumo.

Gran gara per Fernando Alonso, che ha rimontato fino alla 5a piazza, dopo svariate rimonte e sorpassi in seguito alla strategia su 3 soste.

Guardando il quadro generale, il Gran Premio del Brasile ci ha regalato due gran belle gare, sia la Sprint che poi il GP di ieri, che hanno riservato grandi battaglie in pista sull’asfalto di San Paolo.

Il lavoro fatto prima della pausa estiva da Mercedes ha consentito negli ultimi mesi di incrementare le performance di una vettura deficitaria; ovviamente va dato merito alla squadra il gran lavoro fatto, di aver sacrificato gran parte della prima stagione ed aver assegnato ad Hamilton il ruolo di “sviluppatore”, piuttosto che concentrarsi sul singolo weekend.

Tutto ciò ha determinato il passo in avanti e ha consentito a Russell di poter disporre di una monoposto migliore rispetto ad inizio stagione.

Guardando il raffronto telemetrico di George e Lewis, osserviamo come il ritmo dei due della Mercedes fosse praticamente uguale.

Hamilton leggermente più forte sulla Media, chiamato tuttavia a dover recuperare dall’incidente con Verstappen, che ancora una volta prende bene la mira sull 7 volte Campione del Mondo per buttarlo fuori pista, venendo poi penalizzato di 5 secondi, mentre con la soft il raffronto è pari.

Qui di seguito il passo gara di Hamilton e Russell:

Gara amara per McLaren, con l’incidente per Ricciardo nel corso della prima tornata: prima una toccata con l’anteriore dell’australiano ai danni di Magnussen, che si gira e che, nel tentativo di non rimanere in mezzo al tracciato lo centra in pieno.

Gara conclusa anzitempo per i due, mentre Lando Norris è stato costretto al ritiro per un guasto di natura elettrica sulla sua MCL36. Episodio che ha provocato l’ingresso della seconda Safety Car e che ci ha regalato l’aspra battaglia delle ultime tornate.

Dando un’occhiata alle strategie, nonostante l’aumento di temperatura dalla Sprint al Gp domenicale la maggior parte dei team ha optato e trovato un ottimo feeling con le gomme Soft.

Gli pneumatici Hard montati per pochi giri da Albon e poi da Latifi non hanno mai funzionato, diverstamente la C3 Media si è rilevata la mescola scelta da metà gara in poi quasi da tutti.

Come si può vedere dal numero di soste ai box effettuate da Redbull, Perez ha cercato di far lavorare la gomma sulla distanza senza riuscirci: la scelta di una doppia media denota il fatto che sulle Soft il team non riusciva a trovare il giusto feeling.

Pochi giorni ed AbuDhabi ospita come consuetudine l’ultimo atto del 2022, circuito che sulla carta potrebbe garantirci un’altra gara interessante e divertente.

Ci saranno tutti i presupposti per l’ultimo, scatenato “ballo della stagione” anche per il layout rivisto l’anno scorso del circuito di Yas Marina.

E sarà il palcoscenico del passo d’addio di Sebastian Vettel, autore di un weekend solido in Brasile che tuttavia non si è concretizzato in gara ieri; e sarà il teatro anche dell’arrivederci di Ricciardo, che spera di poter rientrare prima o poi in F1 da titolare.

E dopo le polemiche intestine di ieri in Redbull e Ferrari per la lotta al titolo di vice-Campione del Mondo piloti, in terra araba vedremo chi tra Perez o Leclerc sarà il primo del resto del cast della Formula 1

Scritto da Fulvio Vigilante

Foto: ©HasanBratic

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