L’ultimo baluardo: Lamborghini, nel segno del Toro.

“Volevo questa macchina solo per me. è sempre stato un sogno e deve rimanere tale”.

Parole di Ferruccio Lamborghini, non uno qualsiasi, ma un uomo che di sogni se ne intende eccome. Automobili Lamborghini era una sua creatura, creata da solo a sua immagine e somiglianza.

Il sogno del fondatore vive oggi nel centro stile di Sant’Agata Bolognese: quì infatti vengono pensate le Lambo di oggi e di domani, come l’ultimo modello presentato nei giorni scorsi.

Parliamo naturalmente di Revuelto, erede dell’Aventador, che si presenta in tutta la sua aggressività in ibrido plug-in. Il nome accattivante deriva da un toro che partecipò a delle importanti corride, questo nome perché egli era burrascoso, turbolento e mai domo.

Si è voluto scegliere un nome importante per questa nuova vettura, doveva sottolineare la svolta di Lamborghini verso l’elettrificazione, il tutto accompagnando l’anniversario dei 60 anni della casa di Sant’Agata.

A livello di design la vettura richiama stilisticamente le sue progenitrici, i tratti distintivi del marchio rimangono di fatto intatti, con l’aggiunta di elementi che richiamano le glorie passate. Sempre presente l’effetto wwwooowww che genera la portiera che si apre verticalmente.

Sotto l’aspetto dinamico, i vertici della casa italiana assicurano di aver messo il guidatore al centro del progetto, la vettura deve essere un tutt’uno con chi la guida, con l’obiettivo di offrire emozioni e controllo assoluti in ogni circostanza.

Per ottenere queste prestazioni i tecnici hanno lavorato molto sul bilanciamento delle masse: troviamo infatti un 44/56% come ripartizione dei pesi. Il telaio è una monoscocca in fibra di carbonio, che con i nuovi metodi di costruzione ha permesso un notevole balzo in avanti in quanto a  rigidità torsionale.

L’aerodinamica attiva svolge un ruolo molto importante, un grande lavoro è stato fatto per raggiungere assoluti livelli di efficienza: attore principale la nuova ala posteriore attiva, che assicura le migliori prestazioni aerodinamiche in ogni condizione di marcia.

Nel comparto meccanico la leggenda racconta che i V12 non vogliono andare in pensione; meglio così visto che in posizione posteriore centrale troviamo un 6,5L aspirato.  Completano le unità di trazione tre motori elettrici di cui uno integrato nel cambio doppia frizione a 8 rapporti.

Gli altri 2 posizionati sull’asse anteriore con funzione di torque vectoring. 825 sono i CV disponibili per l’unità termica, 9.500 giri/min il regime di rotazione massimo, altri 190 CV arrivano dai 3 motori elettrici, per un totale di 1015 CV.

Di prim’ordine è il reparto sospensioni, su entrambi gli assi abbiamo un archetipo a quadrilatero basso, con ammortizzatori Lamborghini MagneRide. Totalmente rivisto l’impianto frenante, con il sistema di raffreddamento dei freni CCB di ultima generazione.

Sono curioso di vederla dal vivo, il mito 60 anni dopo, l’azienda che guarda lontano, secondo me il “vecchio” sarebbe stato contento.

Il sogno di Ferruccio continua.

 

Scritto da Alessandro Rossi

Foto: Lamborghini Media Center

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