Verstappen, l’ultimo Samurai.

La settimana scorsa, durante il Gran Premio di Singapore, in molti si sono domandati se le recenti direttive tecniche introdotte dalla FIA avrebbero tarpato le ali alla RedBull ed ai propri piloti.

Anche durante la settimana le polemiche non sono mancate, ma a cancellare questo dubbio, se mai ce ne fosse bisogno, serviva la pista.  Nessun banco di prova poteva essere migliore del GP del Giappone disputato questa mattina sul mitico circuito di Sukuza, casa della Honda.

Le risposte ci sono state eccome, chiare e decise come in molte altre occasioni quest’anno: la RB19 ha dominato con Max Verstappen in lungo e in largo, infliggendo distacchi agli avversari che potevano essere ben più ampi con un approccio alla gara “meno conservativo”.

La gara è stata infatti senza storia, leggera suspense alla partenza con il duo McLaren che prova a mettere Verstappen alle corde, ma nulla da fare, la vettura del Campione del Mondo vola indisturbato fino al traguardo regalando alla scuderia l’ennesimo trofeo: la squadra di Milton Keynes è Campione del Mondo Costruttori.

Complimenti a RedBull Racing ed alla Honda per aver realizzato la monoposto perfetta, veloce in ogni situazione ed affidabile.  Una RB19 sempre ben bilanciata ed efficace nello sfruttamento del fondo, con una dinamica veicolo eccellente, delle sospensioni che lavorano in perfetta simbiosi con il telaio e garantiscono stabilità alla piattaforma aerodinamica.  Chapeau ad Adrian Newey ed al suo staff.

E la domenica degli altri?  Tutti a rincorrere l’impossibile, questa volta i primi degli umani sono i piloti della McLaren, doppio podio per loro, con una MCL60 che sta regalando molte soddisfazioni: Lando Norris è una garanzia, ma veder crescere Oscar Piastri è aria buona in questa Formula 1 satura di emozioni.  In un prossimo futuro questo mondo sarà anche suo.

A ridosso del podio ci sono la Scuderia Ferrari e la Mercedes; la prima ottiene a mio avviso il massimo risultato possibile, dopo il successo di Singapore la SF-23 quì era terza forza.  Troppo ostica la pista nipponica per le caratteristiche delle vetture del Cavallino, che non toccano il gradino più alto del podio nella terra del Sol Levante dal lontanissimo 2004.

Mercedes probabilmente poteva ottenere di più, ma tra lotte interne e strategie non proprio azzeccate probabilmente si è perso qualcosa per strada; le prossime gare potrebbero regalarci una bella lotta tra i contendenti alla seconda e terza piazza in nel Mondiale marche, separati attualmente di venti punti.

Continua la discesa verticale di Aston Martin, forse la squadra che potrebbe aver “sofferto” delle ultime normative della Federazione Internazionale: c’è di buono che Fernando Alonso riesce perlomeno a chiudere ottavo, dopo essere partito a razzo infilando 4 avversari ed aver remato controcorrente, ma il suo compagno Lance Stroll è in una crisi nera, oggi ritiratosi causa rottura all’ala posteriore.

Per il prossimo appuntamento la carovana si sposta in Qatar, ritorna l’appuntamento con Sprint Race sul circuito di Losail: inutile dire chi sia il favorito d’obbligo, ma il ruolo di seconda forza non ha al momento un nome stabile e serve anche raccogliere idee per il 2024.

La storia, e la stagione, continua.

Scritto da Alessandro Rossi

Foto: Team-XPB

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