WEC – Analisi 6hSpa, Toyota domina.

6 Ore di Spa-Francorchamps – WEC

Come era legittimo aspettarsi, il tracciato delle Ardenne ha regalato anche quest’anno una gara incredibile. Toyota Gazoo Racing domina e vince con una doppietta la 6 Ore di Spa, terza prova del Mondiale WEC. Sul podio anche la Ferrari con Calado-Giovinazzi-Pier Guidi, mentre in LMP2 e LMGTE vittorie di classe rispettivamente per WRT e Richard Mille AF Corse. Una 6 Ore ricca di emozioni, condizioni del tracciato difficilissime ed incidenti che sollevano più di qualche dubbio sul divieto alle termocoperte per le gomme.

Toyota Gazoo Racing ancora davanti a tutti meritatamente e mostrando un passo gara eccezionale: 3 vittorie su altrettanti appuntamenti in questa stagione. Eppure, come lo sono state le Qualifiche del giorno prima, la gara di Spa è stata sicuramente la migliore della stagione finora.

Complici sicuramente le difficili condizioni meteo e del tracciato belga, che hanno costretto i team ed i piloti ad una complessa gestione degli pneumatici.

Altro fattore che possibilmente ha deciso già dalle battute iniziali l’andamento della corsa è stata la decisione di alcune squadre di iniziare la gara con gomme da bagnato, al contrario di altri che invece hanno optato per gomme da asciutto.

Entrambe le Ferrari e la #2 Cadillacblu” si sono presentate al via con pneumatici da pioggia ed inizialmente questa scelta sembrava pagare egregiamente.

In partenza la #51 e la #50 hanno immediatamente bruciato la #7 Toyota che partiva dalla Pole Position e hanno iniziato una fuga dal gruppo delle Hypercar. A rovinare subito i piani dopo appena 7 giri di corsa è stato l’ingresso della Safety Car per la Porsche #60 GT finita insabbiata.

Questo episodio ha di fatto annullato il vantaggio gomme delle Ferrari e della Cadillac che si sono così dovute fermare per sostituirle con quelle da asciutto.

Esattamente al contrario è stata invece la partenza e le prime fasi di gara delle vetture partite con gomme da asciutto, tra cui la #7 Toyota, l’esordiente #3 Cadillacgialla” e le Porsche ufficiali Penske.

Emblematica è stato l’avvio della Toyota dalla pole position, che nelle prime tornate si è fatta risucchiare dal gruppo Hypercar finendo addirittura in settima posizione. Col passare dei giri però la temperatura degli pneumatici slick si è stabilizzata e la #7 Toyota ha iniziato ad aumentare il passo, riuscendo infine a riprendere la testa della corsa dopo i pit stop delle rivali su gomme wet.

È stata una prima ora di gara interessantissima, con strategie differenziate e colpi di scena dovuti al meteo. Ferrari si aspettava una pista molto più umida e probabilmente anche l’arrivo della pioggia, fattore che spesso gioca un ruolo decisivo a Spa.

Questa scelta non azzeccata è costata caro ad AF Corse e ha costretto entrambe le rosse a perdere un giro dal leader di gara, dovendosi impegnare per una rimonta sin dalla prima ora.

Utile sottolineare anche la rimonta della #8 Toyota, che partendo dal fondo del gruppo delle GT a causa dell’incidente patito durante le Qualifiche, è riuscita a recuperare fino alla seconda posizione assoluta ed a salire sul podio completando l’1-2 Toyota.

C’è anche da dire che il passo mostrato dalla #7 non è stato assolutamente comparabile rispetto a quello della “gemella” #8, che lo scorso weekend è stata decisamente su un altro livello rispetto alla concorrenza.

Terzo gradino del podio per la #51 Ferrari, che è riuscita ad ottenere il massimo possibile dopo la scelta gomme sbagliata in partenza. Da sottolineare anche l’incredibile sorpasso all’ultimo giro della 499P di James Calado sulla #5 Porsche, con cui l’inglese riuscito ad agguantare la terza posizione ed il miglior risultato stagionale sinora per l’equipaggio della #51.

Peggio è andata per la #50 499P di Fuoco-Molina-Nielsen. Purtroppo, la 499P si è dovuta ritirare per essere andata contro il muro con gomme fredde subito dopo essere uscita dai box. Questo solleva parecchi dubbi e qualche interrogativo sul divieto attualmente in vigore alle termocoperte.

Si sono verificati in gara moltissimi incidenti, uscite e testacoda imputabili alle gomme ancora non in temperatura, e quindi senza alcun grip. Una soluzione va trovata al più presto, anche perché non si tratta più solo della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente, ma entra pesantemente in gioco il fattore sicurezza.

La gara delle Porsche è stata caratterizzata da alti e bassi. Gli alti riguardano la quarta posizione (e di fatto terza fino all’ultimo giro) della #5 Porsche 963, ed anche l’ottima sesta posizione della #38 JOTA. L’esordio della prima vettura LMDh clienti è stato più di una piacevole sorpresa.

La squadra britannica è finita solo con un giro di distacco dai vincitori, non ha incontrato problemi significativi e per larghe porzioni di gara è stata addirittura davanti alle due Porsche ufficiali.

I bassi della performance Porsche è stato il ritiro della #6, apparentemente per problemi elettronici che hanno totalmente mandato in blackout la vettura della casa di Stoccarda senza alcuna possibilità di recupero o ritorno ai box. Non è la prima volta che Porsche si trova di fronte a problemi elettronici, ed anche quelli riscontrati durante le Prove Libere del giovedì dovrebbero accendere un campanello d’allarme.

La 24 Ore di Le Mans è ormai alle porte ed una performance negativa non sarebbe certo un buon biglietto da visita per i futuri clienti della Porsche 963. Il fatto di gareggiare anche con una livrea speciale potrebbe rendere tutto ancora più imbarazzante.

Cadillac può invece uscire comunque soddisfatta dal weekend di Spa. La #3 Cadillac ha avuto un incidente per un problema elettronico al servosterzo, ma fino a quel momento la vettura americana stava viaggiando con un ottimo passo ed era in lizza per un posto sul podio all’esordio.

La #3 non ha subito danni al telaio e quindi non ci sarà bisogno di far arrivare un’altra vettura dall’America. L’altra LMDh del team Cadillac Racing, la #2, ha disputato invece la sua solita gara solida e senza intoppi che l’hanno portata a chiudere in quinta posizione, ed in vista di Le Mans affidabilità e costanza sono fattori chiave.

Segnaliamo infine la buona gara finalmente della #708 Glickenhaus, che seppur lontana dalle rivali ibride, è riuscita comunque ad avere un passo gara simile a quello avuto dalla stessa vettura lo scorso anno, e senza problemi è riuscita a chiudere in settima posizione nella classe Hypercar.

Non ancora bocciate ma rimandate le due Peugeot 9X8. Non bocciate perché i problemi tecnici ed all’ibrido sono stati risolti e sembrano non presentarsi più. Rimandate però perché adesso il passo gara deve essere migliorato per quantomeno poter lottare con Porsche e Cadillac, ed evitare di finire le gare dietro la Glickenhaus.

Ritirata per la seconda gara di fila la #4 Vanwall, questa volta non per problemi propri ma per un contatto con una GT doppiata. Purtroppo, le uniche speranze per la vettura del team austriaco di avere buoni risultati sono legate alla costanza ed all’evitare incidenti in gara: entrambi questi punti non sono stati rispettati e per Le Mans servirà veramente un miracolo.

Solo concludere la corsa è diventato per loro difficile. In più le prestazioni di Jacque Villeneuve non sembrano migliorare dalle prime uscite a Sebring. I suoi tempi sono estremamente più lenti sia rispetto ai rivali sulle altre Hypercar, che nei confronti dei suoi due compagni di squadra sulla stessa vettura. La squadra dovrà riflettere anche su questo, pur se al momento i problemi da risolvere sono ben altri.

Riportiamo velocemente i risultati delle altre due classi. In LMP2, come al solito, la vittoria si è decisa agli ultimi giri, con la #41 del team WRT a spuntarla ai danni della #23 di United Autosports. Quest’ultima però si sta dimostrando estremamente competitiva ed una delle favorite per la vittoria di classe a Le Mans. Terza posizione per la #34 del team polacco di Inter Europol Competition, che sta dimostrando di avere buone possibilità sia per Le Mans che per lottare per il Campionato.

Completano la Top Five la #9 del team Prema in quarta posizione e la #22 di United Autosports. Solo una penalità alla #63 di Prema l’ha tolta dai giochi nelle fasi finali di gara, costringendola ad uno stop di 3 minuti ai box e relegandola quindi in ultima posizione a 2 giri dai vincitori di classe.

In LMGTE è stato uno degli equipaggi più competitivi sulla carta a portare a casa la vittoria. La #83 del team Richard Mille AF Corse ha trionfato dopo la vittoria sfiorata a Portimao. Importante anche sottolineare la prima vittoria per una donna in una classe FIAWEC: grandissimi complimenti alla giovanissima Lilou Wadoux. Seconda posizione per la #33 Corvette, sempre più leader del Mondiale e grande favorita per il Centenario de La Sarthe. Completa il podio l’Aston Martin #25 partita dalla Pole Position e battagliera sino alla bandiera a scacchi.

Siamo giunti quindi allo spartiacque della stagione Endurance WEC: ora tutte le attenzioni sono proiettate alla magica atmosfera della 24 Ore di Le Mans. Appuntamento quindi a tra poco più di un mese, tempo nel quale i team completeranno gli ultimi preparativi e test prima della gara più importante della stagione, con una 3 giorni la prossima settimana in quel di Monza a quanto è dato sapere. 

Scritto da Leonardo Sofia

Foto di Alessandro Sala

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