499P, l’LMH Hypercar del Cavallino ammalia.

Nata per stupire.

“La macchina da corsa è come un figlio per me, essa infatti è la continuità di noi stessi. Lei lo porta a scuola, il giorno che riesce negli studi ed è il primo della classe voi siete contento, orgoglioso del proprio figlio. Capita questo anche ad un costruttore, realizzando, trasformando una materia informe, dei forgiati in una meccanica vivente, in un’armonia di suoni”.

Rispondeva così Enzo Ferrari quando gli si chiedeva che cosa fosse per lui l’automobile; Ferrari cerca di portare più in alto possibile il ricordo del Drake, sulla strada, come in pista, ufficialmente ora anche nelle gare di durata, un vecchio pallino del Drake: grandi costruttori impegnati per dimostrare il meglio della loro tecnologia.

Maranello vuole trasmettere al cliente che la propria tecnologia è talmente efficiente sulla strada da essere competitiva anche in pista e magari viceversa, creando quel tranfer tecnologico perfetto che è alla base di tutte le corse automobilistiche.

L’attesa è finita: svelata la Ferrari Le Mans Hypercar coi colori che richiamano il passato. E’ la vettura del ritorno del Cavallino nella categoria regina delle competizioni di durata, il Wec con obiettivo primario Le Mans, il suo nome è 499P.

Il fascino della livrea è indubbio, vestita da colori storici che richiamano al passato utilizzando i giusti ingredienti. Dagli anni ’70 ad oggi, dalle barchette alle Hypercar, dai 12 cilindri aspirati ai V6 turbo-ibridi. Un passaggio di consegne “pesante”, ma l’importante è accettare la sfida, l’obiettivo è tornare a vincere la regina di tutte le gare, quella che vale una stagione: la 24 Ore di Le Mans, dove la casa di Maranello manca in via ufficiale dal 1973. I risultati di allora furono importanti, 9 vittorie assolute in sedici partecipazioni totali.

Del progetto e della realizzazione vera e propria se ne occupa la Ferrari stessa, per quanto riguarda la gestione in pista delle vetture, il tutto è  stato affidato ad un team che non ha bisogno di presentazioni, AFCorse di Amato Ferrari. A capo del progetto LMH Hypercar c’è un’altro nome noto dell’Endurance: Antonello Coletta, responsabile delle attività sportive GT della casa di Maranello

Si possono notare a livello aerodinamico alcune scelte tecniche davvero interessanti: all’anteriore, vediamo un grande splitter con un bordo d’attacco aggressivamente rialzato, la grande bocca d’ingresso va ad alimentare il fondo ma ricordiamo che, per regolamento, il rapporto tra lift e drag, ossia l’efficienza aerodinamica non deve essere superiore a 4.

Il cockpit della vettura è molto spostato in avanti con la presenza di una presa d’aria superiore divisa in più sezioni; molto interessante la zona posteriore della vettura con delle vistose appendici alari, con una pinna centrale sul cofano che serve a dare stabilità alla vettura nei curvoni veloci. All’esterno degli endplates ci sono tre feritoie che portano aria lontano dal corpo vettura, allo scopo di ridurre l’alta pressione in quella zona, garantendo efficienza aerodinamica.

Altrettanto curata la zona dell’estrattore posteriore, soluzione figlia di un’esperienza a doppio filo: conoscenze nella Formula 1 ma anche  frutto del programma FXX.

Dotata di un V6 turbo, derivazione 296 GTB, con angolo delle bancate di 120°, collegato ad un’unità elettrica sull’asse anteriore, con batterie che lavorano a una tensione di 900 Volt e che sono state sviluppate sulla base delle esperienze maturate in F1.

Turbo-ibrida integrale, con il V6 che ha anche una funzione portante ed è collegato direttamente alla monoscocca in carbonio. Le sospensioni adottano un archetipo “a quadrilatero” articolato su entrambi gli assi.

Le premesse ci sono tutte, aspettiamo i primi confronti diretti in pista, ma già da adesso possiamo essere sicuri che la casa del Cavallino Rampante si sta impegnando molto in questo progetto, tutto ciò è un buon auspicio per il futuro. La vettura è davvero molto interessante, promette bene, a mio avviso il prototipo più avveniristico per questo tipo di competizioni che in questi mesi ha già girato parecchio macinando chilometri “sotto mentite spoglie”, e che dovrà comunque fare altrettanta strada.

Vogliamo vederti vincere!

Di seguito trovate la nostra intervista ad Antonello Coletta prima del lancio a Fiorano del progetto Hypercar

Scritto da Alessandro Rossi

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