ANALISI TECH Mercedes: E’ Tornata?!

Le performance di Mercedes sono cresciute dal Gp di Miami, l’introduzione di una nuova ala anteriore, e di una nuova posteriore utilizzata per il tracciato americano, hanno messo in luce una crescita interessante.

Il Gran Premio di Spagna era ed è stato il primo vero punto di svolta delle prestazioni della casa della stella a tre punte.

Diversi gli aggiornamenti tecniciportati sulla pista catalana:

  • Fondo, nuovo profilo del bordo esterno con taglio per permettere la flessione dello stesso per “smaltire” il porpoising.
  • Nuovo profilo dell’endplate dell’ala anteriore con un disegno orientato verso l’interno dell’ala.
  • Nuovi elementi verticali all’interno delle brake duct posteriori vicini al bordo del diffusore, elementi ridisegnati in combinata con il nuovo fondo.
  • Flap in stile Ferrari nel T-Tray, per convogliare e stabilizzare i flussi ed aumentare il downforce nella parte anteriore del fondo.

Nel dettaglio, sono interventi che hanno stabilizzato il flusso al di sotto della W13, permettendo al team di abbassare l’altezza da terra, e questo si è tradotto in:

  • incremento di prestazioni;
  • aumento dell’efficacia dell’effetto suolo;
  • quasi assenza del porpoising.

Proprio su quest ultimo punto si concentrerà questa analisi.

Mercedes pare abbia trovato la quadra sul problema porpoising, è riuscita a stabilizzarlo ed a ridurlo di circa il 60%-70%. Il dato che è emerso nel post gara di Barcellona è l’ampiezza delle forze G verticali, forze ridotte drasticamente, come mostra l’immagine seguente:

Info Vertical G-Force by F1

Da una nostra analisi interna, abbiamo calcolato i differenziali tra fondo vecchio e nuovo con taglio e sono emersi importanti differenze che sanciscono la misura del gran lavoro svolto da Mercedes.

Nel Gran Premio di Imola, la force G verticale si attestava su valori di circa 0.65/0.70 G, mentre nel fine settimana in Catalogna i valori pubblicati dall’analisi di F1 si attestano dai 0.4 ai 0.45 G verticali.

Un dato significativo che determina non tanto l’abbattimento del porpoising, ma la stabilizzazione della frequenza del rimbalzo ora molto più debole, e meno nociva soprattutto in fase di staccata.

Se vi ricordate,, in Australia il fenomeno si evidenziava soprattutto in curva 9 e 10 con tanto rimbalzo quando la vettura era in appoggio laterale, perdendo così tanta prestazione.

La novità portata a Barcellona consiste in un taglio sul bordo esterno del fondo: ciò determina la possibilità all’incrementare della velocità, di far flettere questo elemento, consentendo di “smaltire” il flusso del porpoising generato dal fondo, e di sigillarlo per aumentare l’effetto suolo.

L’immagine di seguito proposta, scattata dal nostro Alessio de Marco, mostra come in curva 3 la vettura in appoggio riesca a “sigillarsi a terra” proprio quanto detto precedentemente.

Il tallone d’Achille di Mercedes dall’inizio della stagione era proprio quello di dover correre con un setup più alto dall’asfalto per mitigare il rimbalzo, e ciò si traduceva in una perdita di performance.

Ulteriore elemento che fa capire l’importanza di questo fondo rivisto, viene evidenziato dall’immagine sotto riportata, dove si nota una sorta di “paratia” per indirizzare e convogliare i flussi e stabilizzarli proprio verso il taglio. Al fine di avere maggior pulizia ed un vena più fluida sul bordo, minor turbolenza ovvero maggior efficacia del nuovo disegno aerodinamico.

Gli elementi introdotti da Mercedes hanno mostrato un netto cambio di passo da parte del team Campione del Mondo, il tracciato di Montmelo è molto complesso, articolato e presenta diverse insidie, per questo era il perfetto banco di prova per testare la bontà di queste soluzioni.

Le conclusioni ci portano a parlare di una W13 che finalmente comincia a lavorare bene, anche in condizioni di gran caldo sia a livello aerodinamico, con un ottimo bilanciamento della vettura in tutti e 3 i settori, sia a livello meccanico con una gestione gomma perfetta.

Hamilton aveva un setup votato principalmente alla gara, soprattutto con una strategia costruita dal sabato mattina per sfruttare al meglio la gomma media.

Russell invece ha guardato maggiormente alla qualifica, alla ricerca della massima prestazione sul giro secco. Entrambi i piloti si sono trovati a loro agio con questa nuova versione della monoposto argentata, soprattutto Lewis che finalmente è riuscito a ricavare sensazioni positive dalla W13.

La prossima gara, Monaco, rappresenta una parentesi del Mondiale, un tracciato atipico; il prossimo banco di prova per capire se questa Mercedes ha davvero cambiato marcia è Baku, tracciato severo per chi avrà problemi di porpoising con i suoi lunghi rettilinei. Pista che metterà a dura prova la resistenza delle vetture e dei piloti, soprattutto le staccate saranno un punto cruciale nell’appuntamento azero.

Scritto da Fulvio Vigilante.

Foto: Hasan Bratic, Alessio de Marco

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