Harakiri Ferrari: Il punto del Gran Premio di monaco.

Sergio Perez si aggiudica la gara di Montecarlo, vittoria molto importante per il pilota della RedBull, che raccoglie i frutti di un disastro strategico firmato Ferrari.

Il risultato è stato “sub-judice” per via del reclamo di Ferrari contro il duo di Milton Keynes che, durante il primo pitstop hanno toccato la linea di uscita dalla corsia box. Poi respinto dalla direzione gara.

La Scuderia di Maranello deve chiarire i ruoli in seno alla squadra, la Waterloo strategica grida vendetta. Il “rifiuto” di Carlos Sainz, che ha deciso di non seguire gli ordini del team e di rimanere fuori quando avrebbe potuto coprire la posizione su Sergio Perez, ha infatti generato una serie di eventi nefasti, che hanno portato Charles Leclerc a ritrovarsi, di colpo, al quarto posto, quando stava meritatamente gestendo la corsa al comando.

Sul podio, oltre al messicano, troviamo Sainz e Verstappen. Solo quarto, un furioso, furibondo Leclerc, che continua ad inanellare delusioni la domenica sula pista di casa.

Il Gran Premio comincia male per tutti prima del semaforo verde, la procedura di partenza viene rinviata a causa delle condizioni della pista proibitive, causa pioggia caduta con molta intensità sul circuito monegasco. La gara viene dichiarata bagnata, per motivi di sicurezza si sceglie di partire in regime di safety car e da regolamento è obbligatorio montare le full-wet.

Charles Leclerc gestisce bene i primi giri arrivando ad avere un vantaggio di circa sei secondi sul suo compagno di squadra, seguito da Perez e Verstappen.

La pista va via via asciugandosi, ed è qui che naufraga la strategia Ferrari: si ferma Perez al giro 14, monta pneumatici intermedi, Carlos Sainz viene chiamato ai box per coprire il messicano due giri più tardi, lo spagnolo rifiuta però di fermarsi, vuole passare dagli pneumatici Full Wet direttamente alla mescola hard.

Si ferma 5 tornate più tardi montando le gomme che voleva. L’harakiri in rosso viene completato allorchè il leader della gara Leclerc, al giro 17, viene chiamato ai box e gli vengono montati pneumatici intermedi. Per poi effettuare un pit stop doppio con il compagno che per primo effettua la sostituzione, costringendo il monegasco a perdere secondi prezioni dietro al madrinelo prima di montare anch’egli le dure.

A mio avviso una follia strategica del Team di Maranello, il poleman Leclerc era in testa, doveva gestire la gara e fregarsene di Perez. Sarebbe dovuto passare da Full Wet ad Hard con un solo pit: così facendo, tra il rifiuto alla chiamata ai box di Sainz e le due soste del pilota di casa, Charles si è ritrovato da primo a quarto.

Un vero e proprio suicidio sportivo, tutto questo non può e non deve accadere ad un team che vuole il Mondiale. Con un pilota in forma e la miglior macchina in griglia, la Ferrari ha raccolto il minimo sindacale. Doveva e poteva ritrovarsi dopo Monaco in testa almeno al Mondiale piloti, invece il distacco da Verstappen nella classifica piloti aumenta.

Ancora peggio se consideriamo il bottino nel Mondiale Costruttori, in un fine settimana dominato sino al via del Gp, invece di concludere con una meritata doppietta la scuderia italiana chiude con meno punti.

La partenza di Montecarlo con la pista bagnata.

La gara viene successivamente fermata per un grave incidente occorso a Mick Schumacher. Per fortuna il tedesco esce illeso, l’auto si rompe invece in due tronconi sbattendo contro le protezioni Tecpro. La ripartenza questa volta avviene con asfalto pressochè asciutto, ma non si capisce perché ancora con una rolling start dietro la Safety Car.

Le RedBull montano pneumatici medie, Ferrari opta per le hard. Il box di Maranello azzecca la scelta, ma sulla pista sbagliata, il decadimento di prestazioni delle RedBull c’è così come molto graining, ma non così importante da essere impensieriti dal duo ferrarista. Lode a Perez per aver gestito le ultime tornate con gomme malmesse.

Mick Schumacher (GER) Haas VF-22 – Crash at Piscine

Dietro ai 4 protagonisti di testa ci sono state poche emozioni; in P5 chiude uno splendido George Russell, con una gara condotta come un orologio svizzero chiude davanti alla McLaren di Lando Norris. La squadra Campione in carica è in netta ripresa dopo i primi gran premi vissuti in chiaroscuro.

Fernando Alonso afflitto da problemi di surriscaldamento alla Power Unit nella prima parte di gara, finisce settimo dopo aver fatto da tappo al resto del plotone nella seconda parte della contesa. Mentre in ottava posizione termina Lewis Hamilton, davanti ad un concreto Ocon, che tuttavia causa 5 secondi di penalità per un contatto con lo stesso Lewis ad inizio gara, si ritrova senza punti.

Ci si attendeva molto in questo weekend dall’Alfa Romeo, grazie alle caratteristiche favorevoli di un tracciato che si sposava perfettamente con le caratteristiche della vettura elvetica. Bottas salta la FP1 ma concretizza un altro piazzamento nella Top 10 chiudendo in nona posizione. Vede un po’ di luce Sebastian Vettel: pare adattarsi meglio alla nuova conformazione della sua Aston Martin raccimolando 1 punto. Una piccola ma importante iniezione di fiducia.

Il prossimo appuntamento è tra 15 giorni sul tracciato di Baku, Gp dell’ Azerbaijan. Servono risposte immediate da parte della Ferrari se si vuole credere e puntare all’iride; la posizione tecnica è chiara, ottima, ma occore no sprecare certe occasioni. Un circuito sulla carta favorevole ai rivali della RedBull, ma aspettiamo anche di capire se sul tracciato azero la Mercedes possa dire la sua.

Scritto da Alessandro Rossi

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