Il Futuro della F1: 2026

Parlare di futuro della Formula 1 quando abbiamo da poco iniziato un nuovo ciclo tecnico importante fa strano, eppure ce n’è un urgente bisogno.

Il recente Gp di Imola ha posto nuovamente in ballo la questione della carenza di sorpassi; nei primi 3 appuntamenti l’azione in pista ha rispettato gli standard, seppur bassi, degli ultimi anni ma nell’ultimo qualcosa non ha funzionato.

La Fia ha pubblicato recentemente le nuove linee guida su come verranno pensati e scritti i regolamenti per il 2026:

  • Power Unit: dal 2026 aumento della potenza elettrica del 50% rispetto ai valori attuali, più efficienza, maggior libertà di erogazione;
  • 100% Carburanti Bio;
  • Sostenibilità finanziaria del complesso PU, per incoraggiare l’arrivo di nuovi costruttori (Porsche).
  • Riduzione delle dimensioni delle monoposto, riportare lo standard a vetture più compatte;
  • Diminuzione del peso, teoricamente si pensa di voler ritornare sui 700kg (molti dubbi su questo valore).
  • Riduzione del Drag, nodo spinoso della monoposto 2022.

La Fia sarebbe in procinto di abolire l’utilizzo del DRS per le future generazioni di Formula1.
Ciò potrebbe far pensare all’introduzione dell’aerodinamica attiva, con ala anteriore e posteriore munite di flap regolabili dal pilota (soprattutto anteriore) per facilitare i sorpassi.

La sfida tecnologica è sempre un qualcosa che incoraggia ingegneri, ricercatori e costruttori a spingersi oltre, nel tentativo di trovare nuove soluzioni per migliorare il “prodotto” da portare in pista.

Il futuro prossimo è già alle porte e bisognerà arrivare preparati; nuovi team che volessero entrare proporranno nuove collaborazioni e nuovi ingressi economici.

Un esempio di lavoro ben fatto è rappresentato dal WEC: un cambio di regolamento tecnico adeguato ed opportuno, dal 2023 avremo più di 6 costruttori coinvolti, tuttora impegnati nello sviluppo dei progetti LMH e LMDh, per 24 Ore di LeMans e per la categoria americana IMSA.

La F1 deve percorrere una strada simile su basi solide e chiare. Regolamenti “semplici”, comprensibili con poche zone grigie ed interpretabili.

Con un format in pista chiaro ed altresì capace di attrarre la sfida tecnica/sportiva, non qualcosa di confuso e con poco appeal (totalmente assente) come le attuali Sprint Race.

Il sogno? Libere 1 Libere 2 e Libere 3 da 1 ora e mezza – 2 ore ed il cerchio sarebbe chiuso.

Qualifiche da 1h con libertà di gomme, carburante, possibilità di modifica assetto vetture e mappature.

WarmUp la domenica come ai bei tempi, e poi gara con il format tutt’ora in uso.

Il lunedì post gara test sul medesimo circuito, visibili tramite i diritti tv in essere, ergo possibilità per gli sponsor di investire e di rimanere attivi più a lungo. Visto che questa Formula1 punta tutto sulla visibilità, bene, facciamola vedere, sfruttiamola, ma col buon senso di mostrare maggiormente contenuti accattivanti e l’attività in pista.

Sprint Race ImolaGP by Hasan Bratic

Ma la F1 sta andando in un direzione diametralmente opposta con l’dea malsana di portare a 6 la prossima stagione le Sprint Race.

In conclusione, se da un lato si cerca di migliorare ed incrementare lo spettacolo e la sfida tecnica nella massima categoria del motoracing, dall’altro purtroppo si fa di tutto per allontanare e far disamorare i veri appassionati.

Scritto da Fulvio Vigilante

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