Mondiale FIAWEC – 6 Ore di Imola.

Toyota Gazoo Racing conquista la 6 Ore di Imola con l’equipaggio della #7, una gara caratterizzata dagli incidenti, dalla pioggia e dalle strategie, battendo le due Porsche di Penske e sfruttando gli errori al muretto box di Ferrari.

In LMGT3 prima storica vittoria e doppietta nel WEC per le BMW M4 GT3 di Team WRT, con la #31 davanti alla #46.

Mike Conway, Nyck de Vries e Kamui Kobayashi a bordo della Toyota GR010 Hybrid #7 sono riusciti ad ottenere il primo successo della stagione dopo il quinto posto in Qatar, ed a consegnare alla casa del Sol Levante un trionfo per nulla scontato prima della bandiera verde.

Grazie ad una strategia ai box corretta, passando dalle gomme Slick alle Wet, il team nipponico è riuscito a superare la parte più critica della corsa quando è arrivata la pioggia e successivamente, mentre la pista si stava asciugando pian piano a causa delle basse temperature, a gestire pneumatici e carburante fino alla bandiera a scacchi.

La partenza è stata affidata all’esperto Mike Conway: il pilota inglese partendo dalla quinta piazza è riuscito a risalire sino al terzo posto dietro a Ferrari e Porsche.   Poi è stato il turno di Nyck de Vries, la cui bravura è stata quella di superare la Ferrari #50 di Molina sfruttando la fine di una Full Course Yellow e sorprendendo il pilota spagnolo del Cavallino in ripartenza.

Ultima parte di gara, la più complicata, è toccata a Kamui Kobayashi: oltre alla pioggia, il pilota giapponese ha dovuto gestire anche gomme e carburante, difendendosi allo stesso tempo dalla rimonta e dagli attacchi di un arrembante Kevin Estre sulla Porsche 963 #6 di Penske.

Anche in caso di sorpasso, alla #6 erano stati comminati 5 secondi di penalità, per cui Estre avrebbe dovuto pure crearsi del margine per mantenere la posizione sulla Toyota.

Hanno completato il podio assoluto le due Porsche 963 di Penske, con la #6 di Estre, Lotterer e Vanthoor al secondo posto e la #5 di Campbell, Christensen e Makowiecki al terzo.  Così come in Qatar, dove la marca tedesca aveva monopolizzato il podio conquistando tutti i primi tre posti, il team di Stoccarda è riuscito anche ad Imola a portare sul podio le sue due vetture di punta.

Si tratta di un buonissimo inizio di stagione per la corazzata di Roger Penske che ora si ritrova a guidare sia la classifica piloti con l’equipaggio della #6 sia quella dedicata ai costruttori.

Chi ne esce sconfitto in parte dalla 6 Ore imolese è sicuramente Ferrari; dopo la Qualifica del sabato, la Pole Position e i primi tre posti conquistati rispettivamente dalla #50, #83 e #51, le possibilità di ottenere un grandioso risultato erano alla portata.

Ed effettivamente la contesa si era pure messa nelle condizioni migliori per le tre 499P, che risultavano molto più veloci rispetto alle rivali di Porsche e Toyota.  I problemi sono giunti con l’arrivo della pioggia: mentre Toyota e Porsche hanno fin da subito deciso di effettuare il passaggio alle gomme da bagnato, al muretto Ferrari si è deciso di attendere e di restare in pista con le coperture da asciutto.

Questa iniziale scelta avrebbe potuto essere pure condivisibile visto che la pioggia inizialmente aveva colpito solo il terzo settore della pista (dall’uscita della Variante Alta sino alla Rivazza), mentre tutto il resto del tracciato era più che asciutto.

Lo stesso James Calado sulla #51 ha confermato durante un team radio i propri dubbi sul passaggio alle gomme Wet e che la guida era difficile ma possibile con le slick.

Errore ben più grave è stato quello di ritornare sui propri passi quando era già stato deciso di optare per una scelta strategica.

Dal momento in cui si è scelto di rischiare rimanendo sulle gomme Slick, il successivo passaggio alle Wet ha di fatto cancellato qualsiasi possibilità di vittoria, relegando le tre 499P al sesto, settimo ed ottavo posto.

Disponendo di ben 3 vetture, scelta più saggia sarebbe stata quella di diversificare le strategie in modo da avere una rosa di opportunità maggiori.

Alla fine, grazie alla guida indiavolata di Antonio Fuoco sulla #50 nello stint finale e ad un’incredibile sorpasso ai danni della Toyota #8 proprio nell’ultimo minuto di gara, Ferrari è riuscita almeno a portare a casa un quarto posto.

Meglio di niente visto anche come si era messa la situazione.  La #51 ha chiuso invece al settimo posto ottenendo i primi punti della stagione, precedendo la #83 all’ottavo posto, che si è potuta almeno accontentare del primo posto della classifica riservata ai team privati.

Infatti, entrambe le Porsche 963 private di JOTA, dopo le grandi prestazioni viste in Qatar, non sono riuscite a ripetersi ad Imola chiudendo fuori dalla Top 10 sia con la #38 (P11) che con la #12 (P14).

Gara invece totalmente da dimenticare per la Porsche #99 di Proton Competition, senza passo e ritirata per problemi meccanici.

La prima metà della gara è stata caratterizzata da numerose FCY, incidenti ed uscite di pista nella sabbia.  A partire dalla carambola iniziale in partenza, che ha coinvolto numerose vetture.

Il contatto iniziale è stato causato dalla LMH di Isotta Fraschini #11, Jean-Karl Vernay, calcolando male la frenata della prima curva, è andato a tamponare la Alpine #36 di Matthieu Vaxiviere, innescando una reazione a catena che ha coinvolto sia la BMW #15 di Marco Wittmann che la Peugeot #94.

Tutte e tre le vetture hanno riportato grossi danni e sono state costrette a lunghe riparazioni ai box; è andata peggio di tutti alla BMW #15, che si è ritrovata con numerosi giri di ritardo dai leader finendo alla bandiera a scacchi con 42 giri di distacco.

Inoltre, a gara conclusa la stessa BMW è stata pure squalificata per delle infrazioni nell’utilizzo del sistema ibrido.

La casa bavarese ha comunque potuto sorridere con l’altra vettura del team, la BMW M Hybrid #20 è riuscita ad ottenere un promettente sesto posto, dopo essere stata addirittura in lotta con Toyota per il terzo gradino del podio con Sheldon van der Linde alla guida.

Buon esordio anche per le due nuove Peugeot 9X8, con la #93 che è riuscita a raccimolare i suoi primi punti conquistando la nona posizione, mentre la #94 ha chiuso in quindicesima posizione tentando la rimonta dopo l’incidente della partenza.

Cadillac ha completato la Top 10 nella classe Hypercar, riuscendo solamente nel finale a rimontare diverse posizioni ed acciuffando l’ultimo posto disponibile per i punti.

Gara senza infamia e senza lode per Lamborghini SC63, alla seconda gara ufficiale nel WEC (terza se consideriamo anche la 12 Ore di Sebring corsa nell’IMSA).

Il prototipo #63 della casa di Sant’Agata Bolognese è riuscito a terminare al dodicesimo posto, rimanendo un po’ in disparte ma senza mai riscontrare problemi tecnici o di affidabilità.  Lo sviluppo della vettura, a detta di piloti e tecnici, sta procedendo bene.

Tantissime difficoltà per Alpine e le due A424: sorprende la performance molto sottotono del prototipo LMDh francese dopo ciò che aveva mostrato in Qatar.

Tralasciando il contatto inziale in partenza che di fatto ha messo fuori dai giochi la #36, ma anche la “bleu” #35 non è mai riuscita a trovare il proprio passo e ritmo sul circuito bolognese.  Le due A424 hanno chiuso la gara in P13 e P16.

In LMGT3 la vittoria è andata alla BMW M4 GT3 #31 di Farfus, Gelael e Leung davanti alla gemella #46 di Al Harthy, Martin e Rossi .

Questa doppietta BMW è arrivata grazie alla strategia box del team belga e alla scelta di rischiare rimanendo in pista con le gomme da asciutto quando è giunta la pioggia.

Ha completato il podio la Porsche #92 di Manthey PureRxcing, vincitrice in Qatar, che partiva dalla Pole, e che a differenza delle due BMW ha scelto di passare alle gomme da bagnato.

Appena fuori dal podio hanno chiuso in Top 5 la Ferrari #55 di Vista AF Corse e l’AstonMartin #27 di Heart of Racing.

Gara in ombra per molte delle altre LMGT3; McLaren è riuscita a portare a casa un buon sesto posto finale di classe migliorando moltissimo rispetto al Qatar, ma rimanendo ancora distante dalle posizioni di testa.  Stesso discorso vale anche per Corvette e Ford Mustang.

Entrambe le vetture americane sono ancora lontane in termini di performance dalle prime della classe, ma stanno mostrando ottimi passi in avanti e miglioramenti rispetto alla gara d’esordio.

Corsa assolutamente da dimenticare per Lamborghini e Lexus, senza passo e velocità e tutte quante fuori dai punti.

La sfortuna purtroppo non ha abbandonato ancora le Iron Dames, che dopo il drammatico ritiro nella gara ELMS a Barcellona, ad Imola sono state colpite fin dalle prime fasi di gara da problemi di natura elettrica sulla loro Lamborghini Huracan GT3.

Il prossimo appuntamento sul calendario iridato del FIAWEC sarà la 6 Ore di Spa-Francorchamps in programma sabato 11 maggiotra le Ardenne, ultimo, tosto banco di prova prima della 24 Ore di Le Mans.

Scritto da LeonardoSofia

Foto: ©AlessandroSala

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