24H Le Mans 2023 – Test Day

Siamo finalmente entrati nella magica race week di Le Mans. Da mercoledì 7 giugno comincerà ufficialmente l’azione in pista con due sessioni di prove Libere (di cui una notturna) e le Qualifiche. Giovedì 8 giugno seguiranno le due sessioni di Libere finali e la Hyperpole, in cui le vetture più veloci di ogni classe si sfideranno per la conquista della pole position.

Venerdì 9 giugno, come da tradizione, i motori rimarranno spenti, mentre sabato 10 giugno sarà il grande giorno dove si darà il via all’edizione del Centenario, a partire dalle ore 16, di cui sapremo i vincitori solo 24 ore più tardi.

Le Mans però non inizia con le prove libere del mercoledì. Il lavoro dei team e dell’organizzazione è cominciato ben prima, addirittura da venerdì scorso, con le verifiche tecniche alle vetture, la famosa parata in centro città a Le Mans ed infine l’emblematica foto in Place de la Republique.

Domenica 4 giugno si sono svolti invece i test di preparazione alla 24 Ore. Bisogna sempre sottolineare una cosa: si tratta di test, in cui viene messa a disposizione l’intera pista ai team per la prima volta. Trattandosi di test, i risultati che ne derivano vanno presi davvero con le pinze.

Non si sa quale lavoro sia stato svolto esattamente da ogni squadra e non si sa quali obiettivi avessero le squadre o su cosa abbiano preferito concentrarsi. È per questo molto complicato fare delle previsioni o trarre delle conclusioni certe.

Nonostante questo essenziale presupposto, rimangono comunque delle ore molto interessanti da seguire per noi appassionati ed estremamente preziose per piloti e squadre. Ma come detto, le prime reali valutazioni si potranno fare da mercoledì, ossia dalle prime Libere e Qualifiche.

Uno dei fattori più importanti di questi test è che viene data a disposizione ai team per la prima ed unica volta l’intera pista. Sappiamo infatti che dei 13,6 Km del tracciato di Le Mans solo una parte è permanente, mentre il resto è composto da strade urbane limitrofe alla città de La Sarthe.

Certo, si può sempre testare usando il simulatore, ma l’esperienza che si guadagna in pista è comunque migliore per tutti gli addetti ai lavori, specialmente nelle gare di durata ed in particolare sull’unicum di Le Mans.

Prima di approfondire alcuni aspetti di ogni team e vettura, è interessante fornire qualche statistica su questi test.

  • Il giro più veloce è arrivato dalla #51 Ferrari 499P. Durante la sessione del pomeriggio, Antonio Giovinazzi ha fatto registrare un crono di 3:29.504 ad una media di 234.1 Km/h.
  • La velocità massima è stata fatta registrare però dalla #7 Toyota GR010 Hybrid. Nonostante l’importante BoP a sfavore la vettura nipponica ha toccato i 342.3 Km/h. Giusto per fare un confronto con le altre classi, in LMP2 la top speed è stata di 326.8 km/h, mentre tra le GTE è stata di 303 km/h. Segnaliamo anche la Chevrolet Camaro ZL1, la novità di quest’anno, che ha raggiunto una velocità massima di 305.6 km/h.
  • Nella classifica tempi finale delle due sessioni di test, i distacchi tra le prime sette Hypercar sono stati tutti entro il secondo. Questo valore è interessante considerando anche i recenti cambiamenti di BoP imposti dalla FIA. Su questo il dibattito è ancora aperto ed acceso, tra i favorevoli al BoP e chi invece è contro.Ci sarà tempo per discutere, considerando anche l’ombra sempre più vicina del sandbagging.
  • La Cadillac, con le sue tre vetture presenti, ha completato in totale il maggior numero di giri: 163, ossia più di 2200 Km. Il secondo costruttore con più giri è stata Porsche con 142 e il terzo Toyota con 132 tornate. Ferrari ha completato in totale 128 giri mentre Peugeot 107. Chiudono questa classifica “giri” Glickenhaus con 95 e Vanwall con 65.

Durante la prima sessione di test della mattina, la Peugeot9X8 #93 ha avuto problemi di natura elettrica, non riuscendo a tornare ai box. Dopo le riparazioni la vettura è scesa in pista con Paul di Resta ed è stata più veloce rispetto alla gemella #94. Le due 9X8 hanno chiuso in settima e decima posizione.

La 24 Ore di Le Mans è veramente importante per il costruttore francese. Puntano molto ad un buon risultato finale ed una eventuale disfatta potrebbe veramente complicare (forse irrimediabilmente) i piani. Il BoP sembra aver favorito le due 9X8, che sono rimaste inalterate quanto a peso minimo e potenza.

Altro inconveniente si è registrato in casa Toyota, dove la GR010 Hybrid #7 guidata Mike Conway ha sbattuto contro le barriere nella sezione di Tetre Rouge. Riportata ai box e dopo un paio d’ore necessarie alla sistemazione del mezzo (avantreno soprattutto), la vettura è scesa regolarmente in pista per la seconda sessione completando 39 giri.

Al contrario la #8 non ha avuto problemi od incidenti, ma non è stata veloce quanto la vettura sorella. Ha completato però una grande quantità di giri, concentrandosi molto sul passo gara. Nella classifica finale combinata la #7 e la #8 hanno chiuso rispettivamente in terza e nona posizione.

Cadillac è risultata tra le migliori in Hypercar, completando il maggior numero di giri e soprattutto non presentando problemi durante le due sessioni. Le tre V-Series.R americane, costruite secondo i regolamenti LMDh, possono presentarsi come la sorpresa di Le Mans, e la recente vittoria in IMSA ha aumentato l’entusiasmo all’interno del team.

Occupano le ultime due posizioni dello schieramento Hypercar le due vetture non ibride, Glickenhaus e Vanwall, che però hanno mostrato alcuni tempi competitivi, in particolare sul race pace. Importante sarà per entrambe avere una gara priva di problemi e noie meccaniche, per riuscire a competere per un buon piazzamento tra le Hypercar. Un posto nella Top 10 sarebbe un risultato incredibile sia per la 007 LMH sia per la Vandervell 680.

Ferrari e Porsche sono quelle che hanno performato meglio domenica. Le due vetture del Cavallino sono state veloci e hanno dimostrato un ottimo passo, specialmente in confronto alle più dirette rivali di Toyota. Entrambe le sessioni hanno fatto registrare una vettura rosso-gialla in cima alla classifica: la #50 durante la prima sessione e la #51 durante la seconda.

Come già specificato però, non bisogna considerare i tempi e le classifiche finali per cose certe. Sono altri i fattori che possono rendere felici la casa di Maranello. Tra questi ci sono per esempio gli ottimi progressi fatti registrare da Antonio Giovinazzi, che nelle ultime gare e durante questi test si sta dimostrando estremamente veloce alla guida del prototipo Ferrari, nonostante sia quello con meno esperienza sulla carta in questo tipo di gare.

Anche Porsche si è comportata bene nell’arco delle 6 ore di test. Seconda vettura più veloce dopo la Ferrari, la casa di Stoccarda si è presa un grande rischio presentandosi al via della Le Mans del Centenario con addirittura tre vetture ufficiali.

È vero che così le possibilità di vittoria sono più alte, però c’è anche da dire che la gestione nello stesso box di tre auto risulterà sempre molto complessa. Nonostante ciò, sappiamo anche bene che Porsche è abituata a questo tipo di “complessità” e se degli inconvenienti non colpiranno le 963 allora sicuramente potranno essere lì per giocarsi i primi posti.

Scritto da Leonardo Sofia

 Foto: ©Alessandro Sala

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