Mercedes, tanti dati raccolti tra Barcellona e Monaco, e proprio il Gp del Principato ci ha dato la chiave di lettura di una vettura complessa.
A Brackley sembrano aver identificato i problemi della W13,,cosa non abbia funzionato ed in che modo si potranno risolvere. Sostanzialmente il focus si sposta sul portare e mettere in pista filosofie di assetti e di sviluppo per la prossima vettura, si vuole capire se determinate linee guida potranno garantire performance, quali problemi potrebbero nascere e come correggerli in questa stagione, per non trovarsi la prossima in una situazione di svantaggio.
Il progetto W13 non è sbagliato ma immaturo, ha bisogno di più tempo per essere affinato, curato, evoluto, soprattutto dopo la “scoperta” del tanto porpoising che le monoposto soffrono.
Sensazioni personali: da qui alla fine della stagione sulla Mercedes W13 vedremo diversi aggiornamenti funzionali al comprendere la via dello sviluppo della futura W14, una sorta di laboratorio in pista durante questo Mondiale, senza sacrificare comunque le prestazioni.
Probabile che si manterrà ancora il concetto “0 sidepods”, magari rivisto e corretto, in quanto sulle frecce d’argento l’idea di avere un minimo ingombro frontale fa parte del dna della squadra da diversi anni.
La stagione però non è ancora finita, anzi, per loro è iniziata a Montmelo con il pacchetto di aggiornamenti presentato in Catalogna: i tecnici contano di poter avere un vettura ancora più performante a Baku ed in Canada, due banchi di prova molto importanti per ridare spinta e vigore a questo 2022 in chiaroscuro.
Non ci resta che attendere e vedere come si evolveranno le performance e come le vetture si comporteranno in pista.
Scritto da Fulvio Vigilante
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