Vo….Lando alto, la prima di Norris in Formula 1.

A Miami abbiamo assistito ad una delle più belle gare degli ultimi anni nella massima serie a ruote scoperte: ben sei piloti con un passo gara estremamente ravvicinato, racchiusi in pochi decimi e tutti con la possibilità di vincere.

Uno spettacolo unico, in poche parole.  Sicuramente il nuovo formato sprint avrà contribuito nel rendere così vicine le prestazioni dei tre team in lotta, ma analizziamo il weekend nel dettaglio.

Il venerdì McLaren ha introdotto sulla MCL38 un pacchetto di aggiornamenti, molto corposo, che di fatto ha reso la monoposto come nuova, una “versione B” rispetto alla precedente specifica.

Le modifiche più importanti sono state effettuate sul fondo, parte fondamentale delle vetture ad effetto suolo, particolari resi visibili grazie all’uscita di Norris nella Sprint Race del sabato ed immortalati in questa immagine.

Si vedono molto bene i profili scavati nel diffusore, probabilmente con l’obiettivo di aumentare il carico locale generato.  Molto interessante è la continuazione della chiglia verso il diffusore, forma adottata da molte squadre, visibile anche su Mercedes lo scorso anno ma in una forma differente.

Probabilmente aiuta a diffondere quella che è la bassa pressione che si genera nella zona posteriore del fondo; nella parte anteriore si vedono i canali scavati che portano l’aria verso l’esterno, dove incontra i deflettori posizionati nel bordo esterno del fondo, così da generare carico lateralmente.

Quest’ultimo è stato aggiornato dopo la Cina, aumentando la lunghezza del labbro rialzato; passando alla veste aerodinamica esterna, a Woking è stato svolto un lavoro importante internamente alla macchina, permettendo così uno snellimento del profilo delle pance laterali.  Andandolo di conseguenza a modificare, restringendo l’apertura delle bocche dei radiatori ed aumentando la lunghezza del labbro superiore, sempre in linea con la filosofia della RB20.

Per quanto riguarda la parte anteriore della vettura, McLaren pare aver modificato i flussi, andando a ritoccare la cover dei braccetti della sospensione anteriore ed i flap dell’ala anteriore, cambiando l’andamento di quelli superiori e rendendo più mosso il main flap.

Insomma, delle modifiche importanti che confermano la volontà di McLaren di spingere nella direzione RedBull, già intrapresa ad inizio Mondiale ed ora maturata ulteriormente.

Tornando al fine settimana di gara, al venerdì, nelle Qualifiche della Sprint Norris, unico pilota McLaren con i completi aggiornamenti, pareva il favorito per la conquista della pole: infatti, nella SQ1 e SQ2, svolte entrambe su gomme medie, la MCL38 aveva dimostrato un certo vantaggio sugli avversari nel giro lanciato.

Tutto fino alla SQ3, quando obbligatoriamente i team dovevano montare pneumatici rossi sulle proprie monoposto: Norris ha terminato la Qualifica al nono posto, girando molto più lentamente rispetto al suo stesso giro fatto su una mescola più dura.

Probabilmente per le gomme che non erano nella corretta finestra di utilizzo, l’asse posteriore sollecitato negli ultimi settori e la mancanza di confidenza da parte del pilota, Lando non ha potuto centrare la partenza al palo per la gara del sabato, vinta invece da Verstappen, incredulo dopo il suo giro.

A livello di set up e bilanciamento, pare di facile deduzione che la RB20 fosse l’auto peggiore tra i top team dopo lo Sprint Shootout.

Verstappen ha parlato di grande instabilità al posteriore e mancanza di grip, fattori probabilmente aumentati dal caldo di Miami.  Ferrari, d’altro canto, è stata particolarmente soddisfatta dell’assetto di partenza, che ha visto le Rosse sin da subito alle calcagna dell’olandese.  Questo aspetto dimostra come tra le due vetture ci sia ancora un gap di prestazioni.

All’apertura del parco chiuso dopo la Sprint Race del sabato mattina, i valori non sono stati sconvolti: RedBull ancora senza un buon bilanciamento, anche se migliore rispetto a quello del venerdì, Ferrari subito dietro appaiata a McLaren.

In Qualifica Verstappen ha centrato di nuovo la pole, seguito dalle due Ferrari che con il caldo sembrano non avere problemi a mandare nella corretta finestra di utilizzo gli pneumatici.

McLaren è apparsa faticare di nuovo nel giro secco, surriscaldando l’asse posteriore negli ultimi settori del tracciato. Fenomeno che ha poi portato la squadra di Woking (seguita dalla Mercedes) a montare le gomme Medie per il primo tentativo della Q3.

Nel secondo tentativo della sessione nessuno ha migliorato i propri parziali, alludendo ad un possibile peggioramento progressivo della pista negli attimi conclusivi della Qualifica.

Nella gara della domenica abbiamo assistito ad un ribaltamento dei valori visti in Qualifica: McLaren (Norris) è stata la vettura più veloce in pista, seguita da RedBull e Ferrari molto vicine tra di loro.

Nonostante la velocità della MCL38 in gara, senza l’errore della Safety Car probabilmente per Lando vincere sarebbe stato molto complicato, a dimostrazione di come in questa Formula 1 la posizione di partenza svolga un ruolo fondamentale nello sviluppo della gara.

Ora l’attenzione si sposta tutta in Italia, a Imola, sede del settimo round del Mondiale.  Tornerà (finalmente) il format con le tre sessioni classiche di Libere, così da avere un riferimento migliore per giudicare gli aggiornamenti McLaren.

Mentre Ferrari introdurrà un corposo pacchetto di aggiornamenti (ricordiamo che Maranello è l’unica tra i top team a non aver ancora introdotto un pacchetto di aggiornamenti) che dovrebbe permettere alla Scuderia un salto prestazionale non indifferente.

Scritto da Alessio Garofoli

Foto: ©HasanBratic – Omar Alvarez

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