24 Ore di Le Mans, Glickenhaus stupisce ancora.

Per il terzo anno consecutivo la squadra privata di Jim Glickenhaus si è presentata al via della 24 Ore di Le Mans con due vetture, e per il terzo anno di fila è riuscita a concludere la corsa con entrambe le vetture. Nemmeno Toyota è riuscita a vedere la bandiera a scacchi di Le Mans in 3 edizioni consecutive con entrambe le proprie due auto schierate nella classe Hypercar, proprio a causa del ritiro occorso alla Toyota #7 quest’anno.

Nel 2021 e 2022 la concorrenza era risicata, ed alla squadra di Glickenhaus bastava di fatto concludere la corsa per ottenere un buon risultato. Quest’anno la storia è stata totalmente differente. Non erano presenti solo altre tre contendenti a combattere per il podio, ma bensì 14!

Ed i pronostici del caso non davano di certo la piccola squadra americana per favorita contro i nuovi colossi del MOndiale Endurance come Porsche, Ferrari, Cadillac e Peugeot. Nonostante ciò, i risultati finali sono stati sorprendentemente positivi. La coppia di SCG 007 LMH ha concluso la gara al sesto ed al settimo posto assoluti con la numero #708 e #709.

Sulla #708 si sono alternati al volante gli espertissimi Romain Dumas, Olivier Pla e Ryan Briscoe, mentre la #709 era affidata a Mailleux, Berthon e Gutierrez. Le due vetture sono finite dietro Ferrari, Toyota e Cadillac, ma hanno concluso davanti alle 3 Porsche ufficiali ed alle 2 Peugeot presenti.

Come per tutti, non è stata una Le Mans affatto semplice per Glickenhaus. Entrambe le macchine hanno in realtà incontrato pochissimi problemi tecnici e hanno dovuto solamente sopperire a qualche lieve incidente, dove però il team si è dimostrato ben pronto e preparato a risolverli senza perdere mai troppo tempo. Sicuramente l’esperienza accumulata nei due anni precedenti ha giocato la sua parte.

Prima della partenza sulla #708 è stata riscontrata una perdita d’olio nel cambio che ne ha ritardato la partenza e ha costretto la squadra a scendere in pista con un giro di ritardo. Successivamente qualche uscita contro le barriere ha costretto il team alle riparazioni del caso, inconvenienti che tuttavia non hanno mai compromesso irrimediabilmente le “azzurre”.

Qualche preoccupazione è stata creata invece dalla disponibilità dei pezzi di ricambio a disposizione della squadra che ha comunque visto il team trovare delle riparazioni “creative” sulle proprie vetture.

Questo tipo di “soluzioni” richiama alla memoria i tempi passati delle corse endurance, in cui questo genere di riparazioni “fai-da-te” erano all’ordine del giorno, vedendo alla fine giungere al traguardo le vetture tutte rattoppate e tenute insieme con il nastro adesivo e con qualunque altro genere di materiale.

Nel 2021, anno di esordio a Le Mans, i 2 prototipi Usa hanno concluso la 24 Ore al quarto e quinto posto. Nel 2022 è arrivato il primo podio con la #709 (terzo posto) e la quarta posizione con la #708.

Quest’anno i risultati di classifica non sono stati migliorati, ma come detto in precedenza, il numero di Hypercar presenti rende la Le Mans 2023 di Glickenhaus totalmente un successo.

Non sappiamo se vedremo anche nel 2024 una (o due) Glickenhaus a Le Mans. Anzi, non sappiamo nemmeno se il team americano continuerà la stagione WEC dopo l’ultimo round europeo a Monza, oppure deciderà di chiudere la stagione anzitempo e rinunciare agli ultimi 2 appuntamenti in Giappone al Fuji ed in Bahrain.

Come si è visto e come spesso reso presente dallo stesso Jim Glickenhaus, la disponibilità economica comincia a scarseggiare e il progetto è ormai quasi totalmente legato ai fondi dati da sponsor e investitori.

In ogni caso, il team Glickenhaus Racing è già entrato a far parte della storia WEC nell’era Hypercar, e con un auto indiscutibilmente affascinante (ed in parte anche italiana) che verrà sicuramente ricordata in futuro.

 

Scritto da Leonardo Sofia

Foto: Alessandro Sala

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