A Le Mans 50 anni dopo, riecco Ferrari.

Nella nostra rassegna dei protagonisti nella Classe Hypercar  arriviamo ai trionfatori dell’edizione 2023 della 24 Ore di Le Mans, prima edizione di quella che si prospetta (e spera) essere una delle tante nell’immediato e prossimo futuro a livello di partecipanti, di lotte e duelli in pista, di emozioni dal via alla bandiera a scacchi.

Sembra incredibile pensare alla potenza del solo nome “Ferrari”. Dal momento in cui Alessandro Pier Guidi ha superato il traguardo del giro finale con la 499P #51, la notizia dell’impresa del Cavallino Rampante su Le Sarthe è rimbalzata in ogni angolo del mondo e soprattutto del motorsport.

Sicuramente anche l’edizione del Centenario di Le Mans ha aiutato a catalizzare di più l’attenzione, a cui, come scritto in passato, ha contribuito anche un grande numero di nuove macchine e marchi all’esordio o alla rantree nella classica sul tracciato della Loira.

Così, dopo 50 anni dall’ultimo impegno ufficiale di Ferrari nel mondo delle corse Endurance, la nuova 499P di casa Maranello ha messo insieme una performance straordinaria e conquistato la tanto ambita vittoria, che col passare del tempo assumerà sempre di più il sapore di leggendario.

La gara della #51 e della #50 è stata quasi perfetta, ma non al 100%. Delle piccole sbavature hanno rischiato di interrompere il cammino delle due Rosse nel corso delle 24 Ore, in una gara che è stata ulteriormente condizionata da scrosci di pioggia pesanti ed improvvisi, Safety Car, slow zones ed incidenti.

È anche vero che il duo rosso-giallo non ha dominato la gara, dato che nel complesso altri quattro costruttori hanno condotto la corsa e si sono giocate le proprie possibilità di vittoria. Ma come era prevedibile, BoP a parte, il duello che tutti pronosticavano è stato tra Toyota e Ferrari.

Si tratta della decima vittoria assoluta per la casa del Cavallino Rampante alla 24 Ore di Le Mans.

Nel cuore della notte è stato lo stesso Pier Guidi a far rabbrividire i sostenitori di AF Corse quando, per evitare una vettura GT incidentata alla prima chicane del lunghissimo rettilineo dell’Hunaudieres, ha perso il controllo ed è finito insabbiato. Nessun danno, ma solo tanta paura.

Sfortunata invece la #50 di Fuoco, Molina e Nielsen. Conquistata la Pole Position il giovedì, si sono spesso dimostrati in generale più veloci della vettura gemella. Alla fine, è stato un detrito a fermare (momentaneamente) la loro cavalcata. Il detrito ha colpito un radiatore frontale danneggiandolo e costringendo il team ad una sosta ai box per le relative riparazioni.

Minuti preziosi sono stati persi e molto probabilmente è stato proprio in quel momento che i sogni di vittoria della #50 sono sfumati. Nonostante ciò, Fuoco, Molina e Nielsen non si sono arresi, ed incarnando il reale spirito delle competizioni Endurance, hanno cominciato una furente rimonta per recuperare più giri e posizioni possibili.

Alla fine sono giunti in quinta posizione, conquistando punti preziosi per il Mondiale che ora li vede in quarta posizione a soli tre punti dalla Cadillac #2.

Parlando della #51 invece, a parte il piccolo errore di Pier Guidi, un altro momento di estrema suspense è arrivato nelle ultimissime ore di gara, quando a giocarsi la vittoria erano rimaste solo la #51 di Pier Guidi, Calado e Giovinazzi contro la Toyota #8 di Hartley, Buemi e Hirakawa.

Negli ultimi pitstop prima della bandiera a scacchi, la 499P di Pier Guidi ha avuto dei problemi in ripartenza. L’italiano è stato costretto per ben due volte ad effettuare un reset della vettura prima di riuscire a rimettersi in pista.

Grazie però all’errore di Hirakawa sulla Toyota #8 ad un’ora dal termine, la #51 è riuscita a mantenere la testa senza troppo pressioni.

Concludendo, la corsa della #51 è stata più che ottima: affidabilità, buone strategie del team e la bravura alla guida della terna di piloti, soprattutto nei momenti di pioggia intensa. Incredibile notare la progressione della #51 nel corso della stagione: settimi a Sebring, sesti a Portimao, terzi a Spa e primi a Le Mans.

Dopo un inizio di stagione complicato ed i problemi di Sebring e Portimao, la 499P è riuscita a conquistare la sua prima vittoria proprio nella gara più importante dell’anno e della stagione. Nella classifica iridata la #51 si prende il secondo posto, dietro alla Toyota #8 a 25 punti.

 

Con tre gare al termine del Mondiale tutto è ancora possibile e dopo il weekend di Le Mans sognare è lecito. Il prossimo appuntamento, quasi a farlo apposta, è in casa, nel Tempio della velocità, Monza. L’accoglienza e l’entusiasmo non mancheranno di certo, sapendo anche che ora l’aspettativa cresce e ripetersi non è mai troppo facile.

Piccola nota a margine: Ferrari nell’anno di esordio della sue due nuove vetture, la 499P e la 296 GT3, ha già vinto la 24 Ore di Le Mans e la 24 Ore del Nurburgring. La prossima “grande” gara di 1 giorno è la 24 Ore di Spa, e chissà che…

Scritto da Leonardo Sofia

Foto: ©AlessandroSala

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