FIAWEC – 8 Ore del Bahrain, sipario su un 2023 dinamico.

Le doppiette di Toyota e WRT assieme alla primissima storica vittoria per la Porsche delle Iron Dames alla 8 Ore del Bahrain chiudono l’attesissima stagione WEC 2023.  Successi e titoli per entrambi i vincitori di classe Hypercar e LMP2.

Toyota Gazoo Racing fa 1-2 e vince la 8 Ore del Bahrain con l’equipaggio della #8; il secondo successo stagionale per Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa permette loro di conquistare anche il titolo piloti di classe Hypercar, il secondo consecutivo dopo quello del 2022.  Sesta vittoria su sette gare per Toyota Gazoo Racing e per la GR010 Hybrid.

Chiude in rimonta ed in seconda posizione la #7, che non è riuscita a strappare l’iride ai compagni di team, ma ha permesso la quarta doppietta stagionale alla casa giapponese.

Di fatto è stato un podio combattuto e conquistato per l’equipaggio della #7, infatti in partenza Mike Conway è stato toccato e mandato in testacoda dalla Cadillac #2 di Earl Bamber, costringendo così la squadra ad una super rimonta dalle ultime posizioni.

Ciò sottolinea anche la grandissima sfortuna capitata a Conway, Kobayashi e Lopez: 4 vittorie in stagione (contro le sole 2 della #8) non sono bastate a vincere il titolo: i problemi a Portimao ed il ritiro a Le Mans hanno inciso pesantemente sull’esito della stagione.  Tra l’altro entrambe le “sfortune” non sono derivate da errori da parte dei piloti o del team, ma per cause altrui.

Completa l’ultimo podio stagionale la Ferrari #50 di Fuoco, Molina e Nielsen: entrambe le Ferrari erano ancora matematicamente in gioco per la conquista del Campionato piloti, ma molto dipendeva anche dal piazzamento finale delle due Toyota.

Il passo gara mostrato dalle due 499P non ha permesso di insidiare i missili nipponici e le due rosse hanno potuto lottare solamente per il terzo gradino del podio; sesta posizione invece per la Ferrari #51.

La lotta per il terzo posto è stata caratterizzata dalla prestazione della Porsche #38 di Jota;  la teutonica privata ha prodotto una prestazione straordinaria, la loro migliore della stagione.  Per larghi tratti di gara è stata la vettura più veloce in pista o comunque la più vicina alle GR010.

Il podio sfiorato per pochissimi secondi deve far ben sperare la squadra per il 2024; unico neo qualche errore evitabile da parte dei piloti, Antonio Felix da Costa in particolare, e delle soste ai box mediamente più lunghe rispetto agli avversari, che devono sicuramente essere “velocizzate”.

Altro motivo di orgoglio per Jota è quello di aver concluso davanti alle due Porsche ufficiali di Penske, con la migliore delle due, la #6, che ha chiuso in quinta posizione.

Tanta difficolta ancora per la Porsche di Proton: la #99 era ancora in lotta nelle prime ore di gara, ma è scivolata pian piano nelle retrovie, complici anche alcuni problemi durante i pitstop.  Hanno chiuso le 8 ore in decima posizione.

Gara molto sottotono, anonima per le due Peugeot; ormai non c’è più molto da dire riguardo la 9X8. La filosofia aerodinamica risulta essere sbagliata se si vuole competere full season nel WEC.  Buoni risultati si sono visti solo a Le Mans, ed in parte a Monza. Si spera ora nei grossi cambiamenti previsti per il 2024, con una 9X8 che sarà totalmente rivista (e forse con un’ala posteriore in più).

Unica nota positiva per la casa francese è stata la totale assenza di problemi tecnici, che avevano invece martoriato i due prototipi nella prima parte della stagione.  Le due 9X8 hanno chiuso in ottava e nona posizione.

Incommentabile, infine, la gara di Cadillac: il team americano ha chiuso in undicesima posizione, ma la loro gara è finita praticamente dopo poco più di 10 secondi dal via.  I buoni propositi pre-gara e la migliore qualifica stagionale in terza posizione sono stati vanificati dall’errore (raro) di Earl Bamber in partenza.

La successiva penalità di 90 secondi ha relegato la V-Series.R dietro di un giro rispetto alla concorrenza.  Una gara senza Safety Car ha impedito qualsiasi tipo di rimonta finale

Doppietta in classe LMP2 anche per Team WRT; l’Oreca #41 di Andrade, Deletraz e Kubica si aggiudicano gara e titolo piloti partendo dalla decima posizione in griglia. L’ottima gara di WRT è stata certamente aiutata dalle pessime prestazioni delle altre due contendenti al titolo, United Autosports ed InterEuropol.

La #22 di United Autosports è stata inizialmente penalizzata con uno stop di 90 secondi per un contatto con la Vanwall in partenza, subendo quindi la stessa sorte della Cadillac #2.  La #34 di Inter Europol ha patito invece svariati problemi di natura elettrica sulla sua Oreca che hanno costretto i piloti ad effettuare numerosi power cycles per far ripartire la vettura.

Alla fine, la #22 ha chiuso in nona posizione di classe, mentre la #34 in sesta; il distacco in classifica dalla #41 di WRT era comunque molto importante e sarebbe servito un vero e proprio miracolo per conquistare il titolo.

Seconda posizione in classe per l’altra vettura di WRT, la #31, che ha permesso al team belga la doppietta: dal prossimo anno proprio Team WRT sarà alle prese con la gestione del prototipo LMDh di BMW in classe Hypercar.

L’ultima gara in assoluto per le vetture GTE è stata conquistata dall’equipaggio tutto al femminile di Porsche Iron Dames. Si tratta sicuramente di un risultato importantissimo, non solo per il terzetto di drivers dell’ #85, ma anche per il WEC in generale: prima vittoria per una squadra “rosa”. Ricordiamo anche che già Lilou Wadoux aveva vinto a Spa, diventando la prima donna ad assicurarsi una gara nel WEC.

Con il titolo di classe GTE già assicurato nelle mani di Corvette, è stata una gara senza pressioni per le 13 vetture presenti in griglia.  In seconda posizione ha chiuso l’AstonMartin #777 di D’Station Racing, che ha finalmente ottenuto un buon risultato dopo una stagione molto negativa.  Terza posizione di categoria per l’altra Aston Martin #98 di Northwest AMR.

Menzione anche per la Porsche #60 di Iron Lynx: l’equipaggio composto da Cressoni, Picariello e Schiavoni ha guidato il gruppo delle GTE per gran parte delle 8 ore di gara.  Purtroppo, il team è stato costretto al ritiro in quanto il pilota bronze del trio, Claudio Schiavoni, non è riuscito a prendere parte alla corsa causa indisposizione: per regolamento, in ogni equipaggio il pilota di categoria Bronze deve completare almeno 2 ore e 20 di gara.

La stagione sportiva del Mondiale Endurance si è chiusa, ma gli occhi sono già tutti puntati al 2024, che sarà ricco di novità e volti nuovi, a partire dal Rookie Test che si sta svolgendo proprio in queste ore sul tracciato di Sakhir con l’attesa partecipazione tra gli altri, di Valentino Rossi.

Scritto da Leonardo Sofia

Foto: ©AlessandroSala – Alberto Manganaro

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