Focus Tecnico Mercedes nel fine settimana brasiliano.

I dettagli che fanno la differenza; nel Gran Premio del Brasile Mercedes ha messo in pista una prestazione che ha lasciato di stucco gli stessi componenti il team 7 volte iridato.Una W13 che ha incrementato le proprie performance negli ultimi appuntamenti: come sappiamo dopo la pausa estiva la squadra di Brackley ha portato in pista una serie di aggiornamenti per rimettere in asse la propria vettura, aggiornamenti che servivano sia per recuperare punti su Ferrari sia per ristabilire se la correlazione dati tra galleria del vento e pista.

Essenziale il lavoro di Hamilton nella prima parte di stagione sacrificato per il bene del team; sessioni di FP1 e FP2 dedicate solo a raccogliere dati, e ad inizio stagione anche alcune gare (vedasi Australia con 1,5kg in più di sensori).

Austin ha segnato il punto di svolta con il pacchetto di riduzione di peso, dai 3 ai 5kg circa, che ha permesso alla W13 di eliminare alcuni vizi.

Cosa sappiamo: Mercedes è al lavoro per portare sulla prossima vettura, la W14, un importante step per:

  • Sospensioni, migliorare inserimento in curva e rotazione della vettura.
  • Bilanciamento Aerodinamico (al momento vige ancora uno scompenso tra anteriore e posteriore).
  • Incremento dell’efficienza dell’MGU-H, nuovo pacco batterie con miglior capacità di carica-scarica a cicli più “rapidi”.
  • Bio carburante, più performante, soprattutto a livello termico, cosi da consentire di far lavorare la PU a temperature più basse; ciò dovrebbe garantire un incremento di potenza grazie all’utilizzo di una mappatura più aggressiva.

Fatte queste premesse, sulla W14 ritorneremo nei prossimi mesi, nel Gp del Brasile la differenza tra Hamilton e Russell è stata veramente piccola, il danno patito dalla #44 come detto qui, si attestava intorno agli 1/2 decimi al giro, una piccola crepa nella parte centrale vicino del plank ha comportato un perdita di downforce sulla monoposto di Lewis.

https://twitter.com/SalaStampRacing/status/1592204312725393409?s=20&t=Y4lSY33dvqG256SVZFGOpw

Mercedes ha corso il GP di San Paolo con una differente configurazione aerodinamica al posteriore:

  • Hamilton con una configurazione per aver una miglior velocità.
  • Russell con una configurazione per aver maggiore carico.

Differenze veramente piccole nelle prestazioni, ma che vale la pena prendere in esame: sotto la lente d’ingrandimento lo stint finale con gomme Soft.

Dalla telemetria che segue si può apprezzare nettamente come Hamilton avesse una maggior velocità negli allunghi, mentre Russell riuscisse a staccare più tardi per via del maggior carico. Differenze minime, detto ciò senza il danno descritto sopra sarebbe stato possibile per Hamilton poter avere l’occasione di attaccare il compagno di squadra.

Telemetria fornita da F1 Tempo: raffronto best laps durante l’ultimo stint con gomma Soft.

Telemetria fornita da F1 Tempo: raffronto best laps durante l’ultimo stint con gomma Soft

Qui di seguito il confronto telemetrico completo relativo al miglior giro in gara.

Nelle immagine qui sopra è possibile apprezzare la differente configurazione tra Hamilton e Russell: il primo con un’ala posteriore più scarica, priva del gurney flap ma con la chiusura della paratia laterale; il secondo invece, con gurney flap (per aumentare il carico) ma con l’end plate esterno privo della chiusura.

Insomma, piccole differenti configurazioni che forse alla lunga hanno aiutato Russell ad aver un posteriore più stabile, segno che il fresco vincitore in terra carioca ha la necessità di un retrotreno sicuro, mentre nel caso di Lewis si cerca di sopperire alla mancanza di velocità finale della W13.

Ci apprestiamo a vivere l’ultimo atto della stagione, vedremo se Mercedes riuscirà a confermarsi su un tracciato che circa un anno fa vide l’ottavo titolo a Lewis Hamilton sfumare all’ultimo giro tra tante polemiche.

Scritto da Fulvio Vigilante

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