Formula 1, analisi Belgian Gp.

Verstappen è incontenibile, nettamente superiore a tutti e soprattutto al suo compagno di squadra con la stessa macchina cui rifila 22 secondi sotto la bandiera a scacchi.

In un Gran Premio dove non abbiamo mai assistito all’ingresso di SC o VSC Max con la sua RB19 è stato in grado di mettere a segno l’ennesima prestazione che sposta ancor di più la bilancia verso il 3° titolo.

Il confronto mostra il passo gara tra i primi 4, con Perez che nel primo stint è stato in grado di poter subito prendere il comando della corsa con un partenza aggressiva su Leclerc ed una difesa dura su Hamilton, per crearsi un cuscinetto importante fino al primo pit.

Ferrari: prestazioni come avevamo anticipato che vanno nella direzione di una macchina che lavora meglio con temperature più basse, dove il degrado delle coperture Pirelli è influenzato inferiormente dai gradi del tracciato. Un bilanciamento quasi perfetto ha consentito a Leclerc, ma non era da escludere anche Sainz, di poter agguantare il podio.

Particolare il fatto che Ferrari centri il 3° podio proprio nei weekend di Sprint Race, segno che forse in fase di preparazione del setup al simulatore si riesce a trovare maggior bilanciamento ed equilibrio che in pista.

Ovviamente ciò può essere anche spiegato dal modo in cui gli avversari lavorano durante le 3 ore di prove Libere distribuite tra venerdi e sabato riuscendo a migliorare ed a fare crescere le prestazioni delle proprie vetture rispetto invece alle Rosse che non riescono apparentemente a sbloccare ulteriore competitività.

La scelta di utilizzare un’ala da basso carico ha portato a trovare un bilanciamento efficace per queste condizioni mutevoli del tracciato delle Ardenne; se durante la Sprint aveva sofferto le condizioni miste, domenica con slick invece le prestazioni sono state in linea con quando programmato dal team, per la serie quando si fa un buon lavoro…

Mercedes conferma la linea di tendenza di essere seconda-terza forza di questo Mondiale: tranne gli ultimi exploit di McLaren, il grande inizio di stagione di AstonMartin ed in qualche occasione una Ferrari in palla, la W14 comunque consente di poter mantenere una posizione alta nelle rispettive graduatorie.

Weekend in terra belga che, al contrario di Maranello, ha visto il team di Brackley faticare nel trovare un setup idoneo alla W14 nuovamente aggiornata in questa occasione; la differenza di assetto aerodinamico tra Hamilton e Russell, scelta strettamente legata alle sensazioni dei piloti, ha portato ad avere una monoposto molto rapida per Lewis nel 1° e nel 3° settore ma debole nel settore centrale dove era necessario preservare il posteriore.

Ma a rallentare la marcia delle frecce nere ci si è messo nuovamente il bottoming, probabile che il fine settimana corto, come dicevo in precedenza, abbia condizionato il lavoro di Mercedes nel trovare il setup ideale in queste condizioni, ovviamente l’innesto di nuovi elementi soprattutto aerodinamici non aiuta a centrare il perfetto equilibrio.

Col porpoising la gestione del posteriore è andata un pò in crisi portando a dover parzializzare la velocità soprattutto a Blanchimont.

Qui sopra il confronto tra Hamilton e Leclerc: si vede nei due tratti lunghi di full gas come Hamilton sia a Eau Rouge che a Blanchimont debba parzializzare leggermente per via del porpoising, Leclerc invece è andato forte nel settore centrale ma altrettanto nel 1° e nel 2°, segno come detto dell’ottimo bilanciamento trovato sulla sua vettura.

Il gap da Ferrari per Mercedes sul race pace era tra l’1 ed i 2 decimi al giro, differenza importante soprattutto ad inizio stint dove sulla W14 è stato caricato più carburante del necessario; infatti durante la gara il risparmio è stato praticamente assente, mentre Leclerc nella parte centrale del GP ha dovuto fare tanto lift and coast per risparmiare benzina. Per questo il gap al netto del bottoming per Hamilton e del “risparmio gas” per Leclerc è rimasto sotto i 4 secondi.

Passo gara tra Hamilton e Russell, con la scelta dell’ala più carica che non ha pagato, strategie che alla fine si sono rilevate per tutti corrette.

AstonMartin si rivedere in gara, soprattutto in condizioni da asciutto, con Alonso che dopo un pessima prestazione nella Sprint Race è riuscito a portare a casa un buon 5° posto davanti a Russell. La squadra di Lawrence Stroll dopo la pausa estiva è chiamata a dare alcune risposte sulle prestazioni, che devono tornare quelle di inizio anno.

McLaren tanto forte quanto debole mi verrebbe da dire, ha pagato “l’errore” di puntare su un setup da bagnato, domenica in gara la MCL60 perdeva senza Drs circa 11km/h, mentre a Pouhon in ingresso curva ne vantava 14km/h a favore.

Giusto per un confronto, alla fine del Kemmel Hamilton su Norris guadagnava circa 0,8 decimi, mentre in uscita da Stavelot il gap era praticamente azzerato, segno di quanto la MCL60 recuperasse nelle curve.

La sensazione però è quella che vedremo McLaren ancora protagonista dopo le vacanze, in diverse occasioni, soprattutto nei tracciati da medio-alto carico, Olanda in primis.

Una domenica quella di Spa che al netto di tutto ha regalato pochissima azione in pista, se non fosse per i due sorpassi di Gasly ed Ocon che hanno ravvivato un pò la corsa.

Su circuiti cosi lunghi i doppiaggi sono cosa rara, ma vedere Alonso quinto a quasi 50 secondi dal leader fa riflettere, in questo momento la F1 ha un unico leader incontrastato, neanche i propri ingegneri riescono a fermarlo anzi, si ripete lo scenario di quando era Vettell a vestire i colori Redbull: gli veniva chiesto di rallentare perchè non c’era bisogno di rischiare e lui invece inanellava giri veloci.

Ovviamente una Formula 1 cosi a senso unico non crea neanche più aspettative per il pubblico portando a far calare l’attenzione e l’hype verso un risultato scontato, come negli ultimi lustri, anche se in questo 2023 la squadra di Milton Keynes le ha vinte tutte.

I nuovi regolamenti hanno miseramente fallito, portando non ad una battaglia più ravvicinata che coinvolgesse più protagonisti ma ad un ulteriore dominio assoluto; cosi facendo si è creata la miglior ricetta per allontanare i veri fan della F1, quelli che amano la tecnica, vogliono assistere a duelli, battaglie, sorpassi veri.

Basta con questo DRS inutile e pericoloso, il tutto condito anche dall’impossibilità dei team di poter spremere i propri portafogli per colmare il gap con gli interventi necessari.

Per “fortuna” c’è da dire che questi regolamenti danno un margine di lavoro più ampio e lo sblocco delle performance al di sotto delle monoposto è più forte di quel che si possa pensare, vedasi McLaren.

In quest’ottica possibili grandi recuperi sono fattibili (pensiamo alla crescita di AstonMartin rispetto alla passata stagione), ma il rovescio della medaglia è che non possono essere immediati se la base di partenza è una vettura che non funziona.

Prendiamoci una bella pausa, questa F1 non mancherà per 3 settimane.

Scritto da Fulvio Vigilante

Telemetria: F1_Tempo

Foto: Hasan Bratic

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