Formula 1: La parola a Gilles Villeneuve.

La parola a Gilles.

La Formula 1 ha sempre diviso gli appassionati di tutto il mondo, sia sul lato tecnico che sportivo. C’è un tipo di regolamento e gli appassionati, me compreso, che si lamentano perché si è andati troppo oltre in un dato reparto.

Non ci sono sorpassi senza DRS e ci si lamenta che le gare siano noiose, le monoposto sono troppo grandi ma vediamo tanti incidenti dove i piloti per fortuna escono incolumi, grazie a mille interventi mirati sulla sicurezza, che hanno influenzato anche la progettazione di una vettura più grande.



Insomma, in qualsiasi modo la si guardi, questa F1 fa e farà sempre rumore, discutere appassionati, a prescindere da cosa si farà.

Ne ho avuto la conferma nei giorni scorsi, leggendo un’intervista del compianto Oscar Orefici a Gilles Villeneuve, pubblicata su quella che era all’epoca la Bibbia degli appassionati della massima serie automobilistica e del motorsport in generale: AutoSprint.

“Le macchine di oggi sono ridicole. Guidare non è più divertente come una volta. È quasi impossibile fare dei sorpassi perché la maggior parte delle curve si prendono in pieno. In pratica non esiste più la frenata.

Possono anche essere pericolose queste monoposto, stretti nell’abitacolo si fa fatica a respirare, con dei dolori allo sterno ed al collo. Disputare tutta una corsa con le Qualifiche è quasi impossibile.

Bisogna ritornare all’antico, a macchine simili a quelle con cui ho fatto il mio debutto in Formula 1 (McLaren M23).”

1° Gran Premio di Gilles con McLaren a Silverstone.

“Per me la macchina ideale dovrebbe avere un motore da cinque litri, con una potenza di 800 CV, mentre sarebbe assurdo, come sento dire, ridimensionare gli pneumatici.

Le gomme larghe ci consentono un ampio margine di sicurezza in caso di testa coda. Con una sezione stretta avremmo bisogno di enormi spazi di fuga.

Vorrei delle Formula 1 più potenti, perché in rettilineo quella che dovrebbe essere l’espressione tecnica più elevata dell’automobilismo sportivo è invece la vettura più lenta. Sono più veloci le vetture di Indianapolis, le Can-Am e le macchine che partecipano, ad esempio, alla 24 Ore di Le Mans, che raggiungono punte di 350 km/h.

Gli inglesi, puntano tutto sull’effetto suolo e non capiscono che il pubblico che viene a vederci si vuole divertire. Con queste macchine è impossibile, perché non ne esistono i presupposti tecnici. Ma, a volte, ai responsabili dei team è difficile far comprendere che due più due fa quattro.

Per quanto riguarda le vetture dal peso piuma mi scandalizzo fino ad un certo punto. Loro cercano di difendersi dal turbo, ma hanno scelto la strategia sbagliata, perché, se sarà necessario, anche chi corre con motori sovralimentati è in grado, magari spendendo cifre folli, di realizzare monoposto più leggere”.

È lui, Gilles, sempre trasparente e mai fuori luogo, questo era il suo pensiero. In una Formula 1 sempre più piena di regolamenti e che lascia poco spazio alla fantasia mi chiedo questo: chissà come la penserebbe oggi.

Scritto da Alessandro Rossi

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