Formula 1, verso Budapest Preview dell’HungarianGP.

La F1 si avvicina alla pausa estiva, con due ultimi appuntamenti (tre considerando la Sprint di Sabato a Spa), su due tracciati totalmente diversi.

L’Hungaroring è un circuito da curve medio lente che porta sotto stress il posteriore della vettura, costringendo i team a dover preparare un ottimo bilanciamento per evitare l’overheating, il surriscaldamento che riguarda soprattutto la posteriore sinistra.

In questa tappa magiara diversi team porteranno una configurazione aero simile a Monaco, con ali da medio-alto carico proprio per supportare il downforce richiesto per questo tipo di tracciato.

Pirelli ha scelto la gamma più morbida di gomme, C3 – C4 – C5: queste ripropongono la nuova costruzione più resistente che ha visto il debutto nella precedente gara di Silverstone.

Attenzione alla track evolution, sarà importante e garantirà di poter migliorare le prestazioni giro dopo giro e avrà un impatto molto interessante in ottica Qualifica.

In questo appuntamento avremo l’Alternative Tyre Allocation (ATA), ovvero: Q1 con Hard, Q2 con Medie, Q3 con Soft; secondo Pirelli qusto porterà ad una gamma più ampia di opzioni, soprattutto in termini di strategia per domenica.

Ecco le prescrizioni fornite dal costruttore Italiano:

Vi sono possibilità di pioggia per il venerdi ungherese, con basse percentuali al sabato, (meteo in aggiornamento, seguiremo l’andamento nei giorni precedenti il GPsui nostri canali).

Lato tecnico: non sono previsti tanti aggiornamenti, Redbull che sembra intenzionata a portare un pacchetto che potrebbe prospettare una miglioria di circa 0,2 decimi, riguardante per lo più una nuova costruzione dei sidepods, voci parlano di un concept molto simile a quello adottato da AstonMartin.

Veniamo da due fine settimana che hanno mostrato un gran pontenziale tradotto in un podio in Inghilterra da parte di McLaren, con il team di Woking che ha lavorato tanto per rimettere in sesto la MCL60.

Dopo una prestazione incoraggiate in Austria ed un buon passo sia in Qualifica che in gara a Silverstone, in casa dello storico team inglese si cercano conferme su un tracciato che sulla carta potrebbe rappresentare l’occasione per racimolare ulteriori punti.

Se da un lato si cercare ancora di affinare ulteriormente le prestazioni della MCL60, dall’altro McLaren con questi risultati ed un morale sempre migliore potrebbe candidarsi chiaramente ad inserirsi nel lotto degli sfidanti della Redbull soprattutto in ottica futura.

I grandi investimenti nella nuova galleria del vento e nel simulatore garantiranno un importante passo in avanti in termini di sviluppo per il team di Woking.

Al momento sembra difficile vedere Mercedes ed Aston Martin insidiare realmente gli iridati, la W14 avrà alcuni piccoli aggiornamenti per sfruttarla come base da laboratorio per la prossima vettura (W15), ma a Brackley e Brixworth si lavora nell’ottica di portare miglioramenti per costruire performance solida per il 2024.

A mio personale avviso il punto focale è lavorare sulla ricerca di stabilità e cercare di chiudere il gap dopo la pausa estiva: Olanda, Monza e Singapore rappresenteranno un altro trittico di circuiti interessanti per capire quando queste evoluzioni funzioneranno.

In casa AstonMartin invece si cerca di ritrovare la strada delle performance dopo l’introduzione del pacchetto che ha aumentato il downwash: la AMR23 sembra aver accusato il colpo dell’aggiornamento quasi come mancasse l’ottimale bilanciamento, ma è probabile tornino a lottare per altri podi.

Ferrari: anche per loro l’Hungaroring sarà un banco di prova cruciale perchè ci dirà come la SF23 si comporterà dopo l’introduzione del pacchetto d’aggiornament; visto il buon rendimento in Canada non sono da escludere nella lotta dietro i dominatori di stagione, ma al momento a Maranello si cerca di trovare la linea corretta per un giusto bilanciamento.

Di seguito proponiamo i dati forniti da Brembo in merito alla frenata: il tracciato ungherese presenta poche staccate critiche, quello che sollecita il sistema frenante è non aver mai un punto che faccia “respirare” il sistema delle monoposto. Ciò incide tanto sulle prestazioni soprattutto in gara quando si segue un’altra vettura.

Formula 1, Orari del fine settimana di Budapest.

Scritto da Fulvio Vigilante

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