Segnali di speranza: Peugeot a Le Mans.

L’esordio di Peugeot e la sua performance alla 24 Ore di Le Mans ha definitivamente dato speranza al progetto del costruttore francese, che finalmente sembra aver risolto gran parte dei suoi principali problemi.

Certo, l’obiettivo è ancora lontano e la strada lunga e tortuosa, ma la speranza di tutti è che, dal suo esordio l’anno scorso alla 6 Ore di Monza 2022, la strada intrapresa sia finalmente quella giusta.

L’inizio del Mondiale Endurance 2023, coi suoi problemi di affidabilità e performance, aveva fatto sorgere più di qualche ombra. Primi segnali positivi si erano già visti a Portimao, ma di nuovo a Spa dei risultati decenti sembravano un miraggio.

Le Mans rappresentava un bivio cruciale (forse l’ultimo) per Peugeot e la sua 9X8. Una sfida che possiamo dire essere stata superata al 70-80%.

La Peugeot #94 di Duval, Menezes e Müller si è addirittura trovata in testa alla corsa, e non casualmente. Per parecchi giri ha guidato la testa del gruppo Hypercar e a metà gara aveva ancora le chance di lottare la vittoria finale. Purtroppo, i sogni del box e dei propri dirigenti non sono stati esauditi.

Una successiva uscita di pista di Menezes ha costretto il team a riparazioni che molto probabilmente hanno influito anche sui problemi tecnici verificatisi nelle ore successive.

A fine 24 Ore la squadra transalpina stesso ha deciso di richiamare ai box la #94 per effettuare riparazioni, evitare ulteriori rischi meccanici e farla uscire solamente nell’ultimo giro per completare la corsa.

Un altro fattore che pare abbia giocato un ruolo fondamentale nella performance delle vetture Peugeot è stata la pioggia. Incredibilmente entrambe le 9X8 si sono trovate estremamente a loro agio sotto il diluvio, e pure in condizioni miste e di pista umida sembravano avere una marcia in più sulla concorrenza.

Questo aspetto è stato sicuramente anche agevolato da alcune chiamate ai box azzeccate nel passaggio da gomme da bagnato a gomme d’asciutto.

La gara della #93 con Di Resta, Vergne e Jensen non è stata da meno. Dopo un buon avvio è stata anch’essa però afflitta nella seconda metà della corsa da problemi tecnici.

Particolarmente spettacolare e rischioso è stato il cedimento dello splitter anteriore in pieno rettilineo Hunaudieres. Successivamente la 9X8 ha sofferto anche di problemi al servosterzo.

Rispetto alla Qualifica, Peugeot in gara è riuscita ad inanellare facilmente giri veloci ed a mostrare un buon race pace. Sul giro secco c’è quindi ancora qualche difficoltà, ma si sa che le qualifiche nelle gare Endurance contano poco.

Ovviamente Ferrari e Toyota sono state comunque più veloci delle 9X8, per cui la casa del Leone ha preferito basare la propria gara sulle strategie e le ottime chiamate.

Il team ha comunque elogiato il lavoro svolto da tutti e 6 i piloti, che si sono dimostrati veloci ed affidabili, soprattutto nei momenti di pioggia e pista umida.

I risultati finali hanno visto le due Peugeot fortemente condizionate dai lunghi stop ai box per le riparazioni, che hanno condannato entrambe le macchine francesi all’ottavo ed al dodicesimo posto assoluti.

Nonostante ciò, si è trattata della prima, vera, importante prestazione di spessore delle 9X8. Peugeot puntava molto forte su Le Mans e tutti sapevano che la loro vettura avrebbe mostrato qualcosa in più sul circuito de La Sarthe. E così è stato.

Ora è fondamentale proseguire su questa strada. Peugeot ritornerà a Monza, Fuji e Bahrain, ossia tutte piste su cui ha già corso nel 2022, con qualche sorriso e prospettiva in più.

Scritto da Leonardo Sofia

Foto: ©AlessandroSala

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