Formula 1: Verstappen per il centone Redbull.

Ieri abbiamo avuto modo di assistere all’ennesima gara condotta dall’inizio alla fine da Max Verstappen: di sicuro abbiamo a che fare con una RB19 straripante, una delle monoposto più dominanti di questa lunga storia della Formula 1, che ha consentito a Max di eguagliare il numero di successi di un mito assoluto come Ayrton Senna; ha garantito a RedBull Racing ed a RedBull Technology la conquista della vittoria numero 100 nella sua pur breve storia.


Non è stata una corsa vivace, ma per contro c’è da dire che abbiamo assistito ad un dominio meno netto rispetto alle scorse gare da parte del binomio di Milton Keynes: il fattore determinante è stata la temperatura molto bassa dell’asfalto, che non ha favorito il corretto utilizzo degli pneumatici, la tanto decantata “finestra di utilizzo ideale”, il punto cardine per sfruttare al meglio la propria vettura.

Di sicuro Aston Martin, Mercedes e Ferrari hanno avuto qualche affanno in più per centrare questo obiettivo, RedBull è stata meno dominante, ma la vittoria del suo alfiere non è stata messa mai in discussione.

A tenere alta l’attenzione ci hanno pensato Fernando Alonso e Lewis Hamilton, due guerrieri che non nascondono la consapevolezza che difficilmente potranno lottare per il successo in una gara, ma comunque non mollano.

Tengono in piedi il Gran Premio, le loro sono le vetture più inquadrate e si danno battaglia a colpi di strategie; il loro obbiettivo deve essere quello di farsi trovare pronti alla prima occasione utile. Possiamo essere sicuri che, nel caso, la sfrutteranno appieno.


Aston Martin ha presentato un’evoluzione del suo pacchetto aerodinamico che ha dato i frutti sperati, Mercedes conferma come il nuovo layout delle pance abbia fatto compiere alla squadra di Brackley un’inversione di rotta di tutto rispetto: per loro va avanti la ricerca di ridurre il più possibile il gap dalla testa della classifica e farsi trovare pronti appena possibile.

Notizie positive, ma da prendere con le pinze, da parte della Scuderia Ferrari: le Rosse chiudono la domenica di Montreal subito dietro i 3 del podio.

Un risultato che va letto in maniera positiva perché Ferrari deve tornare prima possibile a lottare con i suoi competitor per posizioni più nobili. È questo infatti un nuovo punto di partenza per il futuro e non deve essere considerato uno di arrivo.

Ma tutto ciò non deve far distogliere l’attenzione dal risultato vero e proprio, cioè che Maranello in questo fine settimana in Quebec sia stata quarta forza.

Bisogna stare con i piedi ben saldati a terra e continuare a spingere. La pista intitolata a Gilles Villeneuve ci ha regalato un risultato positivo sotto il profilo delle strategie, la Ferrari è stata infatti l’unica a coprire il GP con una sola sosta.

Tuttavia l’esito della trasferta canadese potrebbe essere stato favorito anche dalla minore abrasione dell’asfalto del tracciato di Montreal rispetto alle altre piste; ma come anche dall’assenza di quei curvoni veloci dove spesso le Rosse vanno in crisi. Le prossime piste ci faranno capire se la direzione intrapresa sia giusta oppure no.

Appuntamento in Austria tra 15 giorni.

Scritto da Alessandro Rossi

Foto: Hasan Bratic

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