Una Formula 1 a due velocità.

La Formula 1 negli ultimi anni sta rompendo record su record sulla visibilità in tutto il mondo e sugli introiti che continuano ad aumentare.

Basti pensare che nel 2014 la massima categoria a ruote scoperte vantava un pubblico medio di circa 600.000 persone; numeri minimi in confronto al singolo Gran Premio di Spagna del 2022, con circa 3 milioni di persone sintonizzate.

L’aumento di seguaci e di vendite è palese, considerando anche la popolarità raggiunta in America nell’ultimo anno e la conseguente nascita del GP di Las Vegas, che si disputerà il prossimo novembre.

A cosa porta tutto questo? Alla ricerca disperata di spettacolo, show, attriti, finti drammi che poi sfociano in gare ridicole e surreali come quella andata in scena a Melbourne.

La Formula 1 sta entrando in un circolo maligno, che porta i suoi frutti solo istantaneamente ma che a lungo termine si rivelerà un danno. Si vuole sempre di più, ma poi alla fine non si ottiene nulla.

A testimoniare questo andazzo arrivano le testimonianze di Stefano Domenicali, ex Team Principal della Ferrari ora numero 1 della F1 che durante il weekend della MotoGP a Portimao ha parlato di una possibile abolizione delle prove libere, per aumentare imprevedibilità e show con l’apporto di sprint races i sabati di parecchi fine settimana.

Dichiarazione completamente controcorrente a ciò che la FIA sta facendo per incrementare la sicurezza di questo sport (seppur in modo molto discutibile); ad esempio, prendendo in considerazione la gara all’Albert Park, non aveva senso far ripartire la corsa con una standing start a poche tornate dal termine, e poi parlare o tenere bene a mente l’esistenza di Budget Cup ed il contingentamento delle PU utilizzabili in una stagione per ridurre i costi: si sapeva che in quei giri avrebbe potuto succedere di tutto.

Ed infatti sono “arrivati” moltissimi danni inutili; basti vedere il crash fratricida delle Alpine. Per poi non parlare del pubblico entrato in pista quando le auto erano ancora sul tracciato. Per non parlare anche del “mortificazione” della gara e di un weekend intero.

Prendiamo come esempio Gasly. Durante la qualifiche il francese fa una grande prestazione entrando in Q3 con un Alpine che fatica in Qualifica: a testimoniarlo c’è Ocon eliminato. Il francese fa una buonissima gara, rimanendo in P5 attaccato a Sainz dal 10° al 55° giro.

Poi la bandiera rossa; Gasly sbaglia la staccata, esce di pista, rientra e succede il disastro con Ocon. Oppure lo stesso Sainz, autore di una buona performance, che chiude la gara fuori dai punti a causa di una penalità.

Ora prendiamoci questo mese di pausa, anzi, godiamocelo, perchè già a Baku arriverà il nuovo format della famigerata Sprint Race con una sola sessione di Libere e con due sessioni di qualifica.

Aiuto…

Scritto da Alessio Garofoli

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