24 Ore di Le Mans, Ferrari vince nella classe Hypercar.

Un sogno che è diventato realtà, Ferrari AF Corse ha vinto nel FIAWEC, ha conquistato la 24H nel passato nella CFlasse GT, ma il risultato d’ieri è un qualcosa che va al di là delle previsioni, al di là di qualsiasi risultato sperato.

Ferrari con la 499P Hypercar vince la 24 Ore del Centenario, scrivendo una pagina storica del motorsport proprio li dove di storie, emozioni, gioie e dolori hanno reso lo sport del motore glorioso ed epico: a Le Mans una delle corse più dure che possano esserci nel panorama internazionale, e l’edizione del centenario non è stata di certo un passeggiata soprattutto nelle fasi iniziali.

Le due Ferrari 499P dopo 50 anni tornano in top class con una LMH, ottenendo Pole e Vittoria

Ma come ho scritto in altri articoli, a scegliere il vincitore della 24h è la stessa Le Mans, sì perchè è lei che ti lascia passare indenne tra incidenti, pioggia, sporco, pietre che possono comprometterti la gara; anche un piccolo dettaglio, doppiati, incidenti, insomma se arrivi a tagliare il traguardo ed a vedere la bandiera a scacchi è perchè sei passato indenne.

Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi, James Calado, il magico trio che ha portato a compimento un enorme lavoro fatto di estenuanti test, tanto simulatore ma soprattutto molta costanza.

Non senza brividi la vittoria della #51, a mezzanotte nel tentativo di evitare un doppiato Pier Guidi è finito lungo e nella ghiaia a Mulsanne, perdendo tutto il vantaggio accumulato in quel momento: per fortuna senza perdere il giro quando mancavano 16 ore al traguardo, da quell’istante è iniziata la cavalcata per ritornare in testa.

Nuovo colpo di scena quando mancavano 5h alla fine, in fase di ripartenza da un pitstop si è verificato un problema che ha richiesto di effettuare un power circle, perdendo così tutto il vantaggio accumulato su Toyota diretta inseguitrice, circa 60 secondi.

Medesimo problema anche in fase di ripartenza nell’ultimo “splash”: in questa occasione per fortuna la #51 aveva margine sufficiente per stare davanti alla Toyota #8 che doveva ancora fermarsi per il suo “splash” finale.

La Ferrari 499P #51 in ingresso al ponte Dunlop

Va dato atto ed anche con rammarico che, al netto del problema al radiatore dell’ers colpito da una pietra, la #50 del Cavallino di Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen abbia condotto una gara perfetta, quei 6 giri necessari per le riparazioni hanno troncato di netto ogni possibilità di vittoria.

Un vero peccato perchè fino a quel momento il ritmo di entrambe le Ferrari era ottimo, viaggiavano praticamente sullo stesso passo e ciò ci fa supporre che un doppio podio fosse alla loro portata.

La Ferrari 499P #50

Lavoro straordinario quello compiuto da tutto il team di Antonello Coletta, 11 mesi fa l’avevamo intervistato per sapere di più sul progetto LMH e su cosa ci saremmo dovuti aspettare: c’era fiducia, ma non di poter arrivare a cogliere questo risultato storico.

L’abbiamo intervistato nuovamente prima delle qualifiche

Grande il lavoro di AFCorse, da sempre “animali da gara”, i lupi delle corse Endurance, per richiamare il Wolf pack della Quickstep nel ciclismo: meccanici, ingegneri, logistici, e tutti coloro che si occupano di questo progetto hanno faticato all’unisono per raccogliere questo risultato, che si unisce a quanto di buono fatto sinora in stagione.

Ci sarà tempo per le analisi prestazionali a cura di Leonardo Sofia, ed arriveranno; ma la Le Mans del Centenario ha regalato emozioni incredibili, venivamo da anni dove per via del cambio di regolamenti il risultato era “scontato”; lo scorso fine settimana invece le battaglie lungo i 13.6 km del circuito de La Sarthe sono state uniche, emozionanti, numerose, grazie anche al parterre de roi di marche e partecipanti che garantiranno un roseo futuro al Mondiale di Resistenza.

Scritto da Fulvio Vigilante

Foto di Alessandro Sala

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