Andale, Andale MadMax! E sono 51.

Nella serata di ieri abbiamo assistito all’ennesimo trionfo di Max Verstappen e della sua RedBull; vittoria numero 16 per l’olandese volante in stagione.

La gara, divisa in due tronconi da una bandiera rossa a causa di un incidente che ha coinvolto Kevin Magnussen e la sua Haas, ha vissuto di poche emozioni.

La partenza ha regalato qualcosa in più, abbiamo visto l’intero plotone aprirsi a ventaglio cercando di guadagnare posizioni alla prima staccata: grande spunto in partenza delle RB19 con Verstappen che agguanta la prima posizione, ma ad avere la peggio è Sergio Perez che, dopo aver affiancato Leclerc alla fine del rettifilo, lo tocca ed è costretto a ritirarsi davanti al proprio pubblico.

Passato in testa, il Campione del Mondo guida un gruppo sgranato in una corsa a senso unico; agisce indisturbato al comando facendo diventare normale amministratore la strada che lo porta all’ennesima vittoria, una domenica all’Hermanos Rodriguez fatta di grande passo e con una continuità di rendimento che si mantegono impressionanti: tutti i giri regolari, un metronomo che continua indisturbato il suo lavoro.

La lotta si è accesa dietro, ogni team che insegue ha la sua monoposto oramai al termine dello sviluppo: pregi e difetti per tutti.

Ferrari riesce a massimizzare il risultato più in Qualifica, grazie a Leclerc grande performer di sabato, con una SF-23 che maschera meglio i suoi punti deboli sul giro secco con pneumatici soft.

La Mercedes ha un gran bel passo gara, ed in più ha un valore aggiunto non trascurabile: Lewis Hamilton in gran forma che ha tanta voglia di tornare in lotta per posizioni più nobili.

È stato un peccato non vedere la prestazione assoluta della McLaren, a mio avviso seconda forza anche in Messico, ma Lando Norris partendo dalle retrovie è sì risalito alla grande, ma si è dovuto accontentare della quinta posizione.

Alla fine credo che la classifica abbia rispecchiato, nel complesso, la reale situazione in pista, con una RedBull semplicemente perfetta, Mercedes con tanta fame di risultati ed una McLaren che si conferma sempre di più.

La Scuderia Ferrari ha raccolto quel che poteva nonostante la prima fila tutta rossa, nel migliore dei casi si poteva ottenere una posizione più in alto in graduatoria, ma di sicuro fa male vedere tante Pole Positions che non si trasformano in vittorie: cominciano veramente ad essere troppe.

Senza entrare troppo in tecnicismi, giusto o no puntare su uno pneumatico a mescola media, per il futuro vorrei vedere una Ferrari che non risparmi energie, al momento trattasi di Cavallino troppo parsimonioso, che non rischia, non azzarda.

Forse quel patibolo dove viene issata la Scuderia quando sbaglia pesa troppo da tanto, tanto tempo, e questo si ripercuote sulla paura di sbagliare.  Un atteggiamento che si deve abbandonare se si vuole tornare grandi.

Sono sorpreso dal crollo continuo della Aston Martin, Fernando Alonso ci aveva abituato a prestazioni maiuscole, ma da Barcellona in poi sembra che il filo delle prestazioni superbe sia sparito.  Infine super Daniel Ricciardo, bello vederlo lottare e tornare nelle posizioni che merita con la sua Alpha Tauri.

Il filotto di tre gare consecutive oltre oceano si chiude e porta il Circus questo fine settimana in Brasile, con un weekend, l’ultimo, guarnito con la Sprint Race.

Scritto da Alessandro Rossi

Foto: HasanBratic – XPB/Nextgen

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