Ferrari, il punto su un bilancio amaro dopo Silverstone.

Ferrari, insieme a Mercedes, è rimasta a Barcellona i giorni successivi al Gran Premio di Spagna per testare le nuove gomme Pirelli.

Di quei giorni di test se n’è parlato molto, sottolineando il lavoro svolto dalla Scuderia per trovare la corretta strada di assetto, fondamentale in una Formula 1 così tirata come quest’anno (ovviamente dalla seconda posizione).

Vasseur anche dopo la gara ha dichiarato come avere l’auto in una corretta finestra di assetto sia molto importante: “La sfida ruota anche attorno alla preparazione dell’assetto durante il weekend. Con lo sviluppo ad un certo punto raggiungi un limite, ed un aggiornamento può fare uno o due decimi di differenza”.

Con l’assetto puoi guadagnare molto di più”. Dopo i test in quel del Montmelo i risultati a Maranello si sono visti. Infatti, dopo una pessima Qualifica in Canada, le Ferrari sono riuscite a rimontare grazie ad una Safety Car risalendo fino alle posizioni di rilievo a ridosso del podio.

Poi, in Austria, un’altra prestazione che ha dato fiducia agli uomini in Rosso.

Seconda e terza posizione in Qualifica, a pochi millesimi da Verstappen, mentre in gara una seconda posizione di Leclerc conquistata con un buon passo, sufficiente a rendere la SF23 seconda forza dietro al solito binomio Verstappen-RB19

Questa risalita è stata possibile anche grazie agli aggiornamenti continui che sono stati portati di gara in gara, quasi sempre anticipati di uno/due round.

Ora, cos’è successo alle Rosse a Silverstone? Guardando la conformazione delle curve del circuito inglese si capisce immediatamente perché la SF23 abbia faticato.

Quello del NorthamptonShire è un tracciato in cui avere tanto carico aerodinamico è fondamentale, data la presenza di moltre curve veloci (Copse, Maggots, Becketts, Stowe ed altre), aspetto su cui la RB19 è inarrivabile.

Mettiamoci poi che in questo questo fine settimana McLaren è come risorta dopo il pessimo avvio di stagione: infatti la MCL60 è una vettura molto efficiente nelle curve veloci, come sottolineato anche da Hamilton, il che l’ha resa protagonista assoluta nella corsa di casa.

Tornando a Ferrari, si è scelto di andare verso un assetto scarico per la gara, andando ad utilizzare una nuova (testata precedentemente) configurazione di beam wing, riprendendo una soluzione vista sulla RB18.

Difatti la SF23 era tra le monoposto più performanti sul dritto; efficienza vista molto bene durante il duello Russell-Leclerc, quando l’inglese non riusciva ad avere lo spunto per attaccare il monegasco.

Ma quindi qual è stato il problema delle Rosse? Un insieme di condizioni sfavorevoli; come detto precedentemente la SF23 fatica molto nelle curve veloci, onnipresenti a Silverstone; inoltre le condizioni di gara sono state differenti rispetto a quelle del venerdì, trovando di conseguenza un diverso degrado dei nuovi pneumatici.

Cosa che non ha favorito di certo, avendole già viste in difficoltà in situazioni simili di pista fredda (in Austria nella Qualifica della Gara Sprint) nel mandare nella corretta finestra di utilizzo le gomme.

A questo sommiamo anche la mancanza di “coraggio” da parte degli uomini della Scuderia nel prendere decisioni: fermare Leclerc così presto è stato un inutile tentativo di proteggersi da Russell che stava andando molto forte con le gomme Soft, aggiungendo un target lap da rispettare molto lento per mandare in temperatura la Hard.

Il tutto peggiorato dalla Safety Car, che ha azzerato tutte le strategie e che ha relegato le Ferrari ai margini della zona punti.

Un risultato più che deludente, considerando che Aston Martin è arrivata davanti alla Ferrari nonostante un passo gara peggiore, un bel colpo per il Campionato Costruttori.

Dal GP oltre Manica infine si può ricavare una conclusione: che la Formula 1 abbia raggiunto un alto livello di imprevedibilità (dalla seconda posizione in poi): infatti ci sono molti cambiamenti delle forze in campo in base alla pista, dove anche il minimo cambiamento può fare la differenza.

Ora ci aspetta l’HungaroRing, una tracciato molto bello dove sarà interessante vedere se la McLaren si riconfermerà dopo l’Austria e Silverstone, e se Ferrari risponderà su una pista in cui dovrebbe essere a proprio agio.

Sarà anche curioso vedere come si comporterà Williams su una circuito che ha sempre sorriso al team di Grove.

Scritto da Alessio Garofoli

Foto: XPB-NextGen

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