Ferrari modalità Singapower!

Il Gp di Singapore ci ha regalato una notizia in più: la RedBull e la sua RB19 fermano la loro striscia positiva di vittorie a 14 gare, un risultato straordinario che sarà difficilmente battibile nei prossimi anni.

La RB19 di Max Verstappen non è mai stata in grado di lottare per posizioni di alta classifica, qualcosa a cui non eravamo assolutamente abituati.  Serviva una gara anomala, su una pista altrettanto anomala per cambiare il corso della storia, così è stato.

Merito della Scuderia Ferrari e di Carlos Sainz, che hanno vinto sfruttando nel migliore dei modi l’occasione che gli si è presentata.  Con una SF-23 che ha convinto sin dal venerdì, la vettura messa a terra ha dimostrato di avere un setup aero-meccanico di base molto interessante.

Intorno a questo è stato costruito un successo che vale molto, un’ottima iniezione di fiducia per il presente e l’immediato futuro. Una vittoria di tutto il team che ci ha creduto sin dal primo minuto, ma è giusto dare l’onore e l’onere maggiore ad un Carlos Sainz in gran forma.

Testa, fegato e coraggio sono gli atteggiamenti che vanno riconosciuti allo spagnolo, un vero capolavoro tattico dettato da una fame di vittoria che mai come ora risulta determinante.

Dare il DRS a Lando Norris per difendersi dal ritorno delle due Mercedes con pneumatici più freschi e con una mescola di vantaggio è stata una scelta personale, figlia di una lettura della gara davvero interessante, oltre alla capacità di sfruttare al massimo il mezzo meccanico.   Sembrava impossibile, ma Sainz questa volta ha fatto la differenza più che mai.

Importante l’apporto ad inizio gara di Charles Leclerc, il monegasco non aveva il passo di Sainz e si è messo a disposizione della squadra, traguardando un unico obiettivo, detronizzare finalmente i dominatori di questa stagione.

Ottimo il lavoro della McLaren, coronoato dalla seconda piazza di Lando Norris; correndo in maniera perfetta, avrebbe potuto essere il terzo incomodo tra Ferrari e Mercedes, ma ha fatto qualcosa di più, recitando un ruolo da vero protagonista.

Chapeau alla Mercedes che ci ha provato fino all’ultimo, l’azzardo è stato grande, sfruttando ottimamente la Virtual Safety Car, la strategia delle frecce nere era quella vincente, è stato un Gran Premio da due soste, ma il valore aggiunto offerto dal vincitore ci ha regalato un risultato che in altri sarebbe stato molto diverso.

Un vero peccato vedere George Russel a muro, il podio lo meritava vista la condotta di gara, ma tutto è andato perso per quella toccata a pochi chilometri dalla bandiera a scacchi.  Lewis Hamilton è stato comunque costante chiudendo sul gradino più basso del podio.

La Formula 1 torna subito pista, nel fine settimana si corre su un circuito vero: Suzuka è uno dei tracciati che meglio esalta il pacchetto uomo-macchina, ci sarà da capire anche qualcosa in più per i Campioni del Mondo in carica: quanto accaduto nella notte di Marina Bay è stato solo un episodio o c’è altro?

Quanto occorso nel weekend di Singapore è un fatto isolato per RedBull oppure a casa della Honda si soffrirà ancora?  Io reputo che sia stato un caso isolato, la RB19 è e rimane una monoposto vincente.

Carlos I Re per una notte, e con pieno merito.

Scritto da Alessandro Rossi

Foto: XPB-NextGen

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