Re Maximo, il pensiero sul Gran Premio d’Austria.

“Siamo sulla testa della corsa e c’è un uomo solo al comando, è Max Verstappen!” Parafrasando un commento prettamente ciclistico del radiocronista Mario Ferretti potrebbe essere questa la fotografia perfetta dei valori in campo.

Ieri infatti si è disputato il GP d’Austria, il 2 volte iridato ha disputato una prova magistrale conquistando tutto quello che era in palio: 2 Pole tra gara Sprint del sabato e quella di ieri, condite da altrettante nette e indiscutibili vittorie, a questo va aggiunto il giro più veloce conquistato nell’ultima tornata.

Un dominio in lungo in largo, che certifica, come se ce ne fosse bisogno, il perfetto equilibrio tecnico e sportivo tra Max e RedBull Racing & RedBull Technology.

Visione perfetta della gara, sicurezza nei propri mezzi, totale fiducia del pilota verso il suo race team e viceversa. Impossibile chiedere di più da un weekend che per la RedBull era anche uno dei due GP di casa.

Adrian Newey e il suo staff ha realizzato una delle monoposto più performanti della storia, la squadra la gestisce in pista in maniera perfetta e Max ha creato un rapporto one to one con la RB19 che va oltre ogni confine.

Agli altri rimangono le briciole, la Scuderia Ferrari riesce ad agguantare il secondo gradino del podio con Charles Leclerc, con una SF-23 che sembra aver trovato la giusta finestra di utilizzo degli pneumatici.

Sembra essere inoltre messo in un angolo il problema che ha da sempre tagliato ogni chance di fare bene alla Rossa di Maranello, il consumo degli pneumatici infatti appare più equilibrato permettendo ai piloti di spingere, consegnando agli strateghi una vettura più “prevedibile” quando si tratta di impostare la gara a tavolino.

Di sicuro gli aggiornamenti portati in Spagna hanno alzato il livello prestazionale della vettura, ma di certo non si può essere strafelici per una seplice P2, il distacco dalla RedBull è al momento incolmabile, quei venti e più secondi di ritardo a fine gara suonano un campanello importante, visto che sono stati ottenuti su un circuito che si percorre con un tempo vicino al minuto.

La prova del 9 per capire se la Ferrari potrà ambire al ruolo di seconda forza sarà a Silverstone la prossima settimana, circuito che esalta telaio e aerodinamica, il suo layout ci farà capire se la SF-23 è veramente migliorata nei suoi punti critici cioè le curve veloci.


Perez
porta a casa aria fresca e chiude sul gradino più basso del podio, ma naturalmente si deve chiedere di più al messicano, se non ci fosse Max a guidare la RB19 a quest’ora stavamo parlando di un’altro Campionato.

Quando guidi la miglior macchina del lotto e il tuo compagno non sbaglia un colpo, in questa Formula 1 sempre più complicata non lottare per il successo ti porta ad essere sempre giudicato male.

Deludono le prestazioni di Aston Martin e Mercedes, mai in palla in questo fine settimana, i due capo squadra Campioni del Mondo Fernando Alonso e Lewis Hamilton hanno galleggiato sempre nel mezzo della top ten senza mai riuscire a dare segnali di poter lottare per posizioni a loro più consone, i loro rispettivi compagni si sono comportati più o meno alla stessa maniera.

Una battuta d’arresto, sicuramente già dalla prossima gara torneranno a battagliare nelle posizioni di vertice, questo però ci fa capire molte cose: la sicurezza lì davanti è RedBull, per gli altri non c’è una chiara definizione delle posizioni, delle gerarchie a livello tecnico. Questo perché a mio avviso, il fattore pista premia o meno una scuderia rispetto ad un’altra.

Siamo tutti contenti della bella prestazione della McLaren, in attesa che gli sviluppi arrivino anche sulla vettura Oscar Piastri il solito Norris ci regala una bella gara, ma sono curioso di vedere con un’auto rinnovata il giovane australiano di belle speranze.

In questo caldo weekend di luglio una nota di demerito va alla FIA, incapace di gestire un Mondiale sempre più “ufficio complicazioni affari semplici”, va messa in piedi una condotta di gara più da racer puri e non un GP dove i commissari, gli avvocati e direttori sportivi discutono fino a tarda sera.

Il tema dei track limits domina sempre più l’attuale programma del weekend, dopo il reclamo di Aston Martin tutto ciò è ancora di più sotto gli occhi di tutti. Bisogna agire, prendere una presa di posizione netta e decisa, mi domando perché non sia più possibile utilizzare la tanto decantata semplicità.

Perché non realizzare dopo i cordoli un semplice manto erboso di qualche metro, per poi avere la ghiaia ad arrestare la marcia di una vettura che perde il controllo. Sarebbe semplice ed efficiente, con i primi metri di erba a bordo pista potremmo anche scongiurare il pericolo di ingressi di Safety Car o bandiere rosse se un po’ di quella ghiaia arriva in pista.


Quello che è sicuro, è che in questo Circus ci sono molte, troppe cose da rivedere, che si sbrighino.

Scritto da Alessandro Rossi

Foto: HasanBratic

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