Rolex 24, a Daytona doppietta Acura e spettacolo in pista.

Secondo successo consecutivo per Shank Racing nella Rolex 24. Tom Blomqvist/Colin Braun/Helio Castroneves/Simon Pagenaud svettano davanti a Filipe Albuquerque/Ricky Taylor/Louis Delétraz/Brendon Harthley (Konica Minolta Acura ARX-06 #10) ed Renger van der Zande/ Sébastien Bourdais/Scott Dixon (Cadillac Racing #01).

Pagenaud e Castoneves tornano sul gradino più alto del podio insieme a Blomqvist. Il campione in carica ha ritrovato nella ‘Victory lane’ anche Colin Braun, nuovo teammate per l’intera stagione che ha colto il terzo acuto a Daytona.

Helio Castroneves ha vinto per la terza volta consecutiva nel ‘World Center of Racing’. Il brasiliano resta imbattuto, due volte a segno con Shank Racing ed una volta con WTR che per il secondo anno di fila ha concluso a ridosso dell’auto #60.

Wayne Taylor, boss del team, ha commentato in una nota ufficiale: “Sono molto orgoglioso di Acura, HPD e delle nostre partnership con Konica Minolta e Harrison Contracting. Senza di loro questo non accadrebbe. Abbiamo una grande squadra di persone. È anche bello essere un perdente contro persone come Roger Penske e Chip Ganassi”.

Acura, a segno negli ultimi tre anni consecutivamente, batte Cadillac, BMW e Porsche e vince la prima competizione della storia della GTP. Le LMDh hanno concluso la prima gara della propria esistenza, la prossima sarà a Sebring nell’IMSA e nel FIA World Endurance Championship.

Acura e Cadillac si confermano le realtà da battere. Le realtà presenti anche nell’IMSA WTSC 2022 hanno vinto il duello contro Porsche e BMW, brand che sicuramente si faranno sentire nella prossima impegnativa 12h nello Stato della Florida.

Cadillac Racing si arrende con la vettura #01 e con la #02. General Motors tenterà di rifarsi già dal prossimo round dopo una solida prestazione con le due auto di Chip Ganassi Racing, presenti con due equipaggi di primo profilo.

Ottima prova per Sébastien Bourdais, a lungo in bagarre contro la testa della corsa. Il nativo di Le Mans ha commentato in una nota: “Ovviamente, non abbiamo corso la gara perfetta, ma siamo andati molto vicini al successo. Sono davvero sorpreso che tutti abbiano finito per fare una gara abbastanza pulita”.

Porsche Penske con entrambe le vetture, la Cadillac #31 e le due BMW sono state le uniche vetture della classe GTP ad avere dei seri problemi durante la Rolex 24.

BMW ha completato il primo test di durata con la nuova LMDh. I problemi non sono mancati per la casa teutonica che, come Acura, si concentrerà esclusivamente nell’IMSA WTSC. Andreas Roos, boss di BMW Motorsport, ha riportato in una nota ufficiale: “Come previsto la 24h di Daytona è stata una grande sfida. Ci siamo concentrati sul mantenere la concentrazione, guidare con costanza e non commettere errori. I piloti, gli ingegneri della BMW M Motorsport e il BMW M Team RLL sono riusciti a farlo. Siamo motivati per tornare più forti a Sebring”.

Porsche e Penske sono rientrati nell’IMSA con una solida prestazione. La vettura #6 ha saputo lottare a lungo per un eventuale successo, una missione non riuscita. I tedeschi sono pronti per rifarsi già da Sebring con il doppio impegno tra IMSA e FIAWEC.

Thomas Laudenbach. Il vicepresidente di Porsche Motorsport, ha riportato in una nota ufficiale: “Siamo delusi, non ci sono dubbi. Dopo poco più di cinque ore, la vettura n. 7 è stata esclusa dalla competizione per la vittoria a causa di un problema con il sistema ad alta tensione. Con la numero #6, invece, abbiamo avuto dei problemi al propulsore. La cosa buona è che sappiamo a che punto siamo e su cosa dobbiamo lavorare”

Gimmi Bruni/James Allen/Frad Poordad/Francesco Pizzi hanno vinto la Rolex 24 at Daytona in LMP2. Esordio con il botto pre la realtà tedesca in LMP2, team che successivamente rivedremo anche nell’European Le Mans Serie sin attesa della Porsche 963 LMDH per il WEC e per l’IMSA.

Gimmi Bruni vince in LMP2, Francesco Pizzi esordisce e vince in LMP2. I due italiani hanno festeggiato con Poordad ed Allen, vincitore in volata per soli 16 millesimi su George Kurtz/ Ben Hanley/ Matt McMurry/Esteban Gutierrez (CrowdStrike Racing by APR #04). Terzo posto per Matthieu Vaxivière/François Perrodo/Nicklas Nielsen/Julien Canal (AF Corse #88), a lungo in bagarre per la vittoria.

Beffa per João Barbosa/ Lance Willsey /Nico Pino/Nolan Siegel (Sean Creech Motorsport #33) in LMP3. I problemi hanno sottratto agli autori della pole la vittoria, l’equipaggio citato ha concluso al secondo posto alle spalle di Anthony Mantella/Wayne Boyd/ Nicolas Varrone/Thomas Merrill (AWA #17). Terzo posto finale per John DeAngelis/ Cameron Shields/ Connor Bloum /Christopher Allen (Performance Tech Motorsports #38).

AWA non aveva mai vinto in LMP3 e nella Rolex 24, un successo pesantissimo per una competizione che varrà solamente per la Michelin Endurance Cup. Il medesimo regolarmente vale anche per la LMP2 che come la LMP3 ritroveremo a Sebring.

Mercedes ha vinto per la prima volta la GTD PRO. Gounon/Daniel Jucadella/Maro Engel/Cooper MacNeil (WeatherTech Racing #79) raggiungono per primi il traguardo, nessuno dei piloti indicati aveva mai primeggiato nel ‘World Center of Racing’.

MacNeil ha rilasciato in una nota ufficiale ai microfoni della propria squadra: “Prima di questa gara il mio risultato migliore era un secondo posto a Le Mans. Non potevo chiedere di più per concludere la mia carriera in IMSA. Non avrei potuto farlo senza mio padre (David MacNeil), WeatherTech e Christian Ried e il suo team Proton”.

AMG, vincente solamente in GTD in passato (2021) ha preceduto all’arrivo Antonio Garcia/Jordan Taylor/Tommy Milner (Corvette Racing #3) e Ben Barnicoat/Jack Hawksworth/Mike Conway (Vasser Sullivan #14/Lexus), rispettivamente in seconda e terza piazza.

In GTD è arrivato il primo acuto di sempre per Aston Martin con Heart of Racing. Ian James, boss del team, è riuscito a primeggiare da pilota e da boss di un team come Cooper MacNeil, fatto non banale all’interno di un folto gruppo composto da 61 auto (contate tutte le classi).

James, Darren Turner/ Roman De Angelis/Marco Sorensen hanno vinto al termine di una prova tiratissima imponendosi davanti a Andy Lally/John Potter/Spencer Pumpelly/Nicki Thiim (Magnus Racing #44/Aston Martin) e Brendan Iribe /Frederik Schandorff/Ollie Millroy / Marvin Kirchhöfer (Inception Racing #70/McLaren).

Le GTD battono le GTD PRO. Per la prima volta le GTD tradizionali hanno tagliato il traguardo davanti ai professionisti. L’esempio è unico nella storia dell’IMSA WTSC, nelle 13 prove disputate con questo format non era mai accaduto.

Prima volta per Lamborghini ed Iron Lynx in GTD. Andrea Piccini, team principal, ha commentato in una nota: “L’intero team ha svolto un lavoro straordinario, siamo stati al via con tre auto completamente nuove in una sfida inedita. Questa è la prima gara della stagione e abbiamo molti insegnamenti importanti. Il nostro Balance of Performance ci ha tolto ogni possibilità di lottare per la vittoria, la squadra si è comportata molto bene”.

Il BoP è stato abbastanza selettivo in GTD PRO e GTD. Ferrari, Porsche e Lamborghini sono stati obiettivamente i più rallentati, team che hanno presentato dei modelli completamente nuovi rispetto ai diretti avversari.

Sono state 14 le bandiere gialle che abbiamo visto durante la Rolex 24 at Daytona, molte concentrate nell’ultima parte della contesa. Al traguardo non sono arrivate 13 auto delle 61 che hanno tagliato la linea del traguardo sabato pomeriggio alle 13.40 (orario locale ET).

Scritto da Luca Pellegrini

Foto: Teams, Gary Parravani, Altri

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