QatarGP, il carrello dei bolliti.

Una Formula 1 dai tanti temi….scottanti, che ribolle di polemiche e figure di…..beh, ci capiamo, che non si confanno alla ipertecnologica e supposta massima espressione del motoracing.

Un fine settimana nella calura del Golfo Persico ad alto concentrato di lisci e scivoloni, grattuggiate e colpi di calore, bruciature e brucianti svarioni. Un indecoroso spettacolo senza limiti…di pista.

Super Verstappen come da pronostico chiude di sabato i conti iridati chiudendo alle spalle di Piastri con la McLaren la sprint Race, timbrando poi di domenica la quattordicesima prima piazza di stagione.

Ma le cronache si infiammano e narrano di soverchie polemiche, talune stagionate e già teoricamente in archivio con soluzioni adottate; ed invece no, se in pista agonisticamente tutto è già passato in aggiudicato a 5 weekend dal sipario, beh lo era da qualche settimana visto lo strapotere del binomio Redbull-MadMax, continua l’insipiente gestione da parte di Fia e F1 di tante, troppe cosette che per risolverle del tutto o quasi neanche uno scenziato…

Ahi santa pazienza, possibile non ricordarsi delle problematiche legate ai cordoli su un tracciato nato per il Mondiale a 2 ruote e difficilmente adattabile alle esigenze delle 4 ruote più veloci del pianeta, soprattutto se poi i calendari dei 2 Campionati del Mondo presentano la tappa qatariota a stretto giro di gara (poco più di un mese) ?

E’ mai possibile che nessuno (certo che no…) sappia che da quelle parti del globo terracqueo in questo periodo si muoia di caldo anche sotto le stelle? Non a caso il Fiawec ha inserito l’impianto di Lusail come prima tappa del 2024 e sede dei test prestagionali: quando a Doha e dintorni le temperature saranno molto più goderecce….certo le vetture a ruote e cockpit coperti del Mondiale Endurance hanno quasi tutte il climatizzatore, ma i novelli Bernacca o addetti alla pianificazione delle entità gestrici del Circo l’hanno fatta parecchio grossa…

Piloti spossati, sciolti, bolliti, scottati, stracotti tra conati e mezzi svenimenti, loro che sono super allenati ed iper preparati a sopportarte condizioni di gara al limite, ma ovviamente non oltre certi canoni, quando poi affrontano un Gran Premio a ritmi forsennati visto l’affaire pneumatici che li ha fatti girare a manetta per tutte le tornate.

Però ragazzuoli, soprattutto i più giovani, pare assai strano che abbiate sofferto maggiormente rispetto ai più maturi; ma non sorprende, mi vengono alla mente i formaggi più blandi che si squagliano più facilmente ed alla svelta al calore rispetto a quelli più stagionati.

E appaiono quantomeno rivedibili e molto evitabili, sia nel caso delle condizioni climatiche che degli “attriti” cordoli-gomme, gli “statements”, le prese di posizione, i comunicati di una Federazione Internazionale sempre più di rincorsa, ansimante, in ritardo che sta gestendo al peggio tante, troppe cose.  Calura e passaggio sui cordoli con danni alle Pirelli già visti nell’esordio a Lusail nel 2021, ripropostisi poi altrove in varie occasioni: possibile mai che non ci sia un poco di lungimiranza ed anticipo nel risolvere questi gravi vulnus?

Gomme da bagnato, gomme da asciutto, limiti di pista, controllo intensificati sulle ali che si flettono, kit aereodinamici contro gli spruzzi generati dalle attuali Formula 1 in caso di pioggia, giri con varie mescole limitati in gara….possibile mai che si cerchino toppe per chiudere poi dei crateri?

No, tutto ciò è inaccettabile, mette in ridicolo uno spettacolo, uno sport sempre più di plastica che piace sempre meno nonostante gli appassionati riempiano quasi tutti i circuiti dove fa tappa la Formula 1. Ma se poi si spendono vagonate di soldi e petrodollari per rifare degli impianti dimentiocandosi della pista e dei drivers che la calcano, allora gli è tutto da rifare, ed alla svelta!  Tuttavia la F1 ingessata ed ingabbiata di quest’epoca non fa presagire cose buone…

Scritto da Alessandro Sala

Foto: Web-XPBNextGen

 

 

 

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