Fondi di magazzino. Elementi cardine dell’attuale classe regina.

Queste settimane di pausa per la Formula 1 sono il giusto momento per fare delle analisi su quanto visto questa stagione, ricca di novità tecniche. Quest’anno in particolare con il ritorno dell’effetto suolo, il fondo è diventato una delle parti più fondamentali delle vetture. Infatti, l’aria viene incanalata all’interno di un vero e proprio tunnel, chiamato canale Venturi, al di sotto della monoposto, andando così ad incrementare la deportanza (un effetto contrario alla portanza che spinge l’auto sull’asfalto).

Non a caso in inglese è chiamata “downforce” e garantisce le prestazioni della vettura maggiormente nelle curve veloci. Ora, quali sono state le soluzioni scelte dai team per andare a massimizzare l’efficienza del fondo? Partendo dalla vetta della classifica, dalla RB18 di Adrian Newey, si nota immediatamente come siano presenti delle forme molto aggressive rispetto ad altre Formula 1.

Nella parte anteriore è visibile l’entrata dei canali Venturi, con quattro bandelle, curve alle estremità e dritte nella parte centrale. Vedendone la posizione, si può pensare che il loro obiettivo possa essere quello di generare “outwash”, cioè di spingere una porzione di aria al di fuori del fondo così da permettere un flusso più pulito verso il diffusore.

Nella parte centrale è presente una soluzione molto interessante, perché il profilo di essa, a differenza di quello Ferrari o Mercedes, evidenzia una scalinatura; con questa forma il loro obiettivo è quello di incrementare la quantità di aria che passa sotto al fondo. Sempre rimanendo sulla parte centrale, sono sempre visibili degli scalini nella sezione inferiore di essa che, tramite i vortici d’aria che creano, vanno ad incrementare il carico aerodinamico prodotto dal fondo.

Una soluzione che è poi stata anche copiata dalla McLaren sulla loro MCL36, come visibile in questa foto di @dr_obbs apparsa su Twitter. Infine, è molto interessante notare il plank della RB18: infatti dalle fotografie sono visibili le due tavole in resina.

Nella parte anteriore è apprezzabile anche il t-tray, dove molti team (tra cui RedBull e Ferrari) hanno un ammortizzatore, che permette all’auto di viaggiare a bassissime altezze e di evitare, allo stesso tempo, un eccessivo consumo del plank (secondo il regolamento non può subire un consumo maggiore a 1mm, pena squalifica della monoposto).

Passando a Ferrari, la principale rivale di RedBull questa stagione, si notano immediatamente delle forme più “tradizionali” sulle rosse, più lisce senza alcun tipo di deviatori di flusso. Andando ad analizzare la parte anteriore del fondo, si notano delle bandelle più corte, senza sezioni dritte ma completamente curve. In questo caso il concetto di outwash è più visibile, con il chiaro intento di “pulire” il più possibile il flusso.

Nella foto è stato evidenziato il flusso d’aria generato dalle bandelle, che oltre a deviare fuori dal fondo i flussi d’aria, va a creare un vortice che si dirige verso il diffusore generando carico aerodinamico. Nell’aggiornamento introdotto da Maranello in Francia, è stata modificata proprio questa sezione, quella anteriore, andando a creare uno scalino in stile Red Bull si potrebbe pensare. In Italia il fondo è stato comparato a quello presente in precedenza.

Inizialmente il fondo-evo è stato considerato un buon passo in avanti, con una generazione di carico omogenea su tutta l’area. Ma dopo l’introduzione della TD039, la direttiva tecnica della FIA adottata per intervenire sulla rigidezza del fondo, questo aggiornamento è stato come ridimensionato, considerato anche a volte tra le  cause della perdita di performance della F1-75.

A Singapore dovrebbe arrivare un nuovo fondo aggiornato, per tentare di riportare la Ferrari dov’era a inizio anno. Osservando ancora il fondo del Cavallino, la parte centrale presenza delle curvature più lisce, per permettere un andamento più pulito del flusso d’aria.

Inoltre un possibile obiettivo della Ferrari potrebbe essere quello di evitare una vettura imprevedibile e nervosa, ma guidabile senza pericolo di fare danni eccessivi. Insomma, un fondo semplice, ma non meno interessante di quanto proposto da RedBull.

Per un’analisi completa, è d’obbligo includere la Mercedes W13, la grande sorpresa (in negativo) di questa stagione. Tralasciando per una volta l’estremo design della vettura tedesca, andiamo ad analizzare il fondo di questa monoposto nel dettaglio. Mercedes presenta anch’essa quattro bandelle all’entrata del canale Venturi, che vanno nella direzione RedBull, molto lunghe al centro e leggermente ricurve alle estremità.

Nella parte centrale del fondo si nota un particolare molto interessante, cioè come un “punto di giuntura” (visibile anche su Ferrari). Una soluzione molto curiosa, con il fine che potrebbe essere quello di distribuire in una maniera più omogenea il carico aerodinamico generato dal fondo. Nella parte centrale presenta anch’esso uno stile molto più liscio rispetto a quello aggressivo della RB18, con lo stesso scopo Ferrari.

Il circus questo fine settimana si sposterà nella città di Singapore dopo tre anni. Una pista da alto carico aerodinamico, una delle più lente del Mondiale per velocità media. Qui infatti ci si aspetta una Ferrari forte, dopo il recupero di performance intravisto a Monza, ma comunque il favorito rimane Verstappen, che ina Asia potrebbe già laurearsi Campione del Mondo per la seconda volta consecutiva.

Scritto da Alessio Garofoli

Foto Copertina Hasan Bratic

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